FARO: “EMERGENZA CINGHIALI: DATI SEMPRE PIU’ DRAMMATICI, NECESSARIE RISPOSTE PIU’ INCISIVE”

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“I dati raccolti ed elaborati dal Dipartimento Biologia dell’Università di Bari, per il ‘Piano di monitoraggio e gestione del cinghiale in Regione Puglia’, evidenziano in maniera inquietante anche gli ingenti danni alle coltivazioni, in particolare nella provincia di Foggia, che si aggiungono agli incidenti, spesso mortali, dettati da un proliferare incontrollato diventato ormai un’emergenza sempre più allarmante, e che meriterebbe di essere affrontata mettendo in campo tutti gli strumenti operativi disponibili e con una piena ed efficace sinergia tra istituzioni di ogni ordine e grado. Ma la perdurante, mancata approvazione da parte del Parco del Gargano di un Piano di Gestione ad hoc, atteso e necessario da anni ormai, continua a impedire qualsiasi progresso, a rinviare qualsiasi svolta.

E sono costretta ancora una volta a ricordare quanto accaduto in Abruzzo, dove pure si è registrata un’analoga emergenza, e invece il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si è tempestivamente dotato di un Piano di Gestione – predisposto dal Servizio Scientifico dell’ente, e che ha ricevuto il parere positivo dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) e poi l’approvazione dall’allora Ministero dell’Ambiente – per definire e cartografare le aree nelle quali mettere in atto le azioni di prevenzione dei danni e contenimento della fauna selvatica. E dove anche il Parco Regionale Sirente Velino ha predisposto il suo Piano di Gestione del Cinghiale (Sus Scrofa) che ha avuto il via libera da parte degli organi competenti ed è articolato in un arco temporale quinquennale, dal 2020 al 2025.

L’ auspicio è che si riesca ad uscire da questo stallo, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, per scongiurare nuove possibili tragedie e cercare di limitare i danni all’ambiente e alla collettività”.