SAN NICANDRO: I PAESAGGI DELL’INCERTEZZA, IL PROGETTO “CORTILI IN FIORE”

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Come fare San Nicandro Garganico più bella? Ecco una prima soluzione.

Nel febbraio 2022 stavamo dirigendo un workshop al Politecnico di Milano nell’ambito di MiNDS 2022.

Il workshop che abbiamo proposto intendeva affrontare il problema dello spopolamento e definire strategie per la rigenerazione urbana. A tal fine si è lavorato a Sannicandro Garganico, paese del Gargano (Puglia), scelto come caso paradigmatico del territorio dell’Italia invisibile e che potrebbe ben stabilire strategie replicabili in altre parti del territorio.

Il rapporto ” commissionato nel 1972 al MIT dal Club di Roma concludeva che “senza cambiamenti sostanziali nel consumo di risorse, “il risultato più probabile sarà un calo abbastanza improvviso e incontrollabile sia della popolazione che della capacità industriale”. Nel 2020, la massa prodotta dall’uomo nel mondo ha superato tutta la biomassa vivente. È tempo di chiederci dalla nostra disciplina su quali emergenze dovremmo concentrarci per affrontare l’incertezza. Le regioni in contrazione dell’Europa costituiscono uno dei principali problemi contemporanei.

La perdita di popolazione e di attività sta producendo l’invisibilità dei nuclei più piccoli che stanno lentamente languendo all’ombra delle grandi città. Si ritiene che il recupero di questi centri sia fondamentale per uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio. L’innovazione dei modelli socioeconomici, il coinvolgimento dei cittadini, la valorizzazione del paesaggio, la riqualificazione degli spazi pubblici e la rivitalizzazione delle rovine sono fattori essenziali per la nuova riattivazione degli spazi rurali. Non si tratta tanto di musealizzare le località quanto di intervenire nelle loro strutture per recuperare il territorio come luoghi alternativi alla vita urbana. Pertanto, il tema proposto si propone di indagare la nostra responsabilità di fronte all’emergenza indagando nuovi modi di vivere nelle aree rurali, con l’obiettivo di definire una strategia pilota replicabile anche in altre aree rurali con caratteristiche simili.

Il programma del corso è stato strutturato in due settimane come segue:

La prima settimana è stata dedicata alla comprensione del territorio e all’analisi socioeconomica del luogo. L’analisi del territorio è stata supportata da sessioni di interviste con diversi agenti della cittadinanza in cui sono state presentate visioni sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista del tessuto associativo. Gli agenti locali hanno potuto spiegare il territorio in base alle visualizzazioni generate da un drone in tempo reale. Da un lato è stato realizzato un modello in scala 1/50.000 dell’intero Gargano, riconoscendo i rapporti tra i vari paesi disseminati in un’orografia complessa, le vie di comunicazione, le potenzialità del sito del Municipio analizzato come porta del Gargano, il suo rapporto paesaggistico con i due laghi e con il Parco Nazionale della Foresta Umbra. D’altra parte, dopo un’indagine sulle attività produttive del luogo, è stato rilevato il grande potenziale dell’industria dei fiori secchi, che copre l’80% della produzione nazionale.

Una volta dettagliate le fasi di produzione dei fiori secchi [coltivazione, raccolta, essiccazione, manipolazione, conservazione, vendita], sono state stabilite le corrispondenti associazioni spaziali per rilevare le diverse opportunità dei vuoti che caratterizzano la “Terra Vecchia”.

Nella seconda settimana del workshop è stata valutata l’applicazione di una strategia complessiva per l’area in cui è stato valutato il rapporto della località con il paesaggio nella sua condizione di limite urbano e il rapporto del lotto consolidato con l’area studiata. Numerosi sono stati i dibattiti e, al termine del processo, è stata conclusa una strategia che proponeva i seguenti obiettivi:

  • Utilizzare le lacune esistenti nel lotto per creare nuovi collegamenti trasversali tra i “vícoli” esistenti.
  • Valorizzare i vuoti come espansioni dello spazio pubblico, formando allargamenti, piazze e giardini in cui la natura presente nel paesaggio ha riacquistato un ruolo urbano.
  • Ricostruire una serie di pezzi posti sul bordo che potrebbero ospitare nuovi usi capaci di attivare lo spazio.
  • Ripristinare parte delle murature diroccate creando giardini all’aperto.
  • Stabilire una dialettica attraverso la matericità tra l’esistente (il muro di pietra) e il contemporaneo (il muro di cemento).
  • Integrare come nuovi usi per riattivare l’area più degradata, laboratori di innovazione legati alla produzione di fiori secchi, residenze temporanee per il personale di ricerca dei laboratori, frutteti e serre tra le case diroccate per la coltivazione di specie autoctone, ed infine alcuni spazi espositivi dei fiori più singolari in alcuni edifici iconici posti alla fine dei “vicoli” e in relazione al vicino Canale.

Il workshop si è concluso con un’esposizione del lavoro svolto. Per questo è stato effettuato un tour sequenziale degli spazi. L’accesso all’aula ricreava uno spazio buio che aveva sullo sfondo una registrazione del territorio effettuata con un drone che permetteva di osservare il rapporto tra la trama costruita – il vuoto – la natura. Lo spazio successivo era formato dai modelli territoriali del Gargano, frammentato e suddiviso in unità in modo tale da consentire di osservare i bruschi dislivelli attraverso le sezioni.

“CORTILI IN FIORE” IL MOTTO DEL PROGETTO

La documentazione grafica è stata organizzata attraverso una striscia continua di altezza costante e larghezza variabile a seconda dei documenti. In questo modo si è sviluppata la planimetria nei piani A0 e A1, interrotti da frammenti esplicativi di testi, fotografie e diagrammi.

Un terzo spazio è stato formato dai modelli dell’intervento. Infine, una proiezione dei rendering ha permesso di trasmettere la matericità finale dell’intervento.

Vogliamo ringraziare il Politecnico di Milano per l’invito, la pubblica amministrazione, le associazioni e tutti gli abitanti di Sannicandro Garganico, per l’informazione urbana, il materiale fotografico, i video e per la loro collaborazione dal vivo durante le due settimane di workshop.

Professori: Patrizia Di Monte, Ignacio Gravalos.