I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo – emesso, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal G.I.P. del Tribunale di Foggia – di beni, tra i quali quote societarie, appartamenti, fabbricati, fondi rustici, autovetture e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 700 mila euro. Nel provvedimento è stata riconosciuta l’esistenza di un concreto quadro indiziario (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) a carico di 13 soggetti, in relazione alle ipotesi di reato previste dalla Legge “Rognoni – La Torre” e dal nuovo codice delle leggi antimafia che obbligano le persone – condannate in via definitiva per taluno dei reati di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia (tra cui quello ex art. 74 del d.P.R. ovvero già sottoposte, con provvedimento definitivo, a una misura di prevenzione – a comunicare al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza competente in relazione al luogo di dimora abituale, per 10 anni ed entro 30 giorni dal fatto, tutte le variazioni nell’entità e nella composizione del proprio patrimonio concernenti elementi di valore non inferiore a euro 10.329,14.
La complessa operazione – in corso di svolgimento a Foggia e nella provincia dauna da parte di 50 finanzieri del Nucleo PEF Bari – con il supporto, in primis, del Nucleo PEF Foggia, nonché del Gruppo P.I. Bari e delle Compagnie di Manfredonia e Cerignola – costituisce l’epilogo di articolate investigazioni svolte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Bari, su delega di questa Procura della Repubblica, finalizzate a verificare il rispetto dei suddetti obblighi di comunicazione.
Secondo l’impostazione accusatoria, accolta dal G.I.P. presso il locale Tribunale, (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), i soggetti attinti dalla misura residenti a Foggia e nella provincia – pur condannati o sottoposti a una misura di prevenzione – avrebbero omesso di comunicare operazioni attive o passive, aventi riflessi sul proprio patrimonio, di valore superiore al limite di legge.
Tra le operazioni che sarebbero state sottratte a tale forma di monitoraggio figurano la titolarità di disponibilità finanziarie, la cessione di beni immobili, di fabbricati e di fondi rustici, nonché l’acquisto di quote societarie, appartamenti, fabbricati, terreni agricoli e autovetture.
In tale quadro, il G.I.P. del Tribunale di Foggia – condividendo l’analoga proposta avanzata da questa Procura della Repubblica, basata sul solido compendio indiziario acquisito dalla p.g. operante – ha ora emesso un decreto di sequestro preventivo di beni, anche nella forma per equivalente, per un importo di circa 700 mila euro.
Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza della costante azione svolta dalla Procura della Repubblica di Foggia – in stretta sinergia con i Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Bari e di Foggia – finalizzata alla sottrazione dei patrimoni accumulati illecitamente dalle organizzazioni criminali e alla loro restituzione alla collettività, a seguito di confisca definitiva all’esito del giudizio.