“In Commissione è emersa chiaramente la volontà di dare applicazione alla legge regionale del 29 maggio 2017, n. 15 con cui è stata istituita la Banca della Terra di Puglia. Parliamo di una norma che, se applicata, porterebbe risultati sia per quello che riguarda il contrasto dell’abbandono delle terre, sia per il recupero produttivo delle stesse che per il ricambio generazionale in agricoltura. Ho richiesto l’audizione perché entro il 2019 i Comuni avrebbero dovuto provvedere a censire i terreni incolti o abbandonati presenti nel proprio territorio e alla trasmissione dei relativi elenchi al dipartimento regionale. Allo stato attuale risulta però che solo quattro Comuni: Francavilla Fontana, Pulsano, Valenzano e San Ferdinando di Puglia, abbiano trasmesso alla Regione questo elenco. Tutti abbiamo convenuto sulla necessità di un cambio di passo”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio Regionale Cristian Casili a margine dell’audizione sullo stato di attuazione della legge a sua prima firma per l’istituzione della Banca della Terra Di Puglia
“L’idea prospettata dall’assessore Pentassuglia, che ringrazio, – continua Casili – è inviare una nota ai Comuni a firma congiunta dell’Anci e dell’assessorato all’Agricoltura per effettuare una ricognizione che permetta di capire se i comuni hanno in questi anni posto in essere qualche adempimento e quali azioni sia necessario riverificare, in modo da poter dare risposte adeguate. Parallelamente verrà sollecitato anche il Demanio regionale per quello che riguarda gli adempimenti di sua competenza. Ai Comuni sarà dato un tempo congruo di risposta, per poi fare una valutazione su come la Regione, anche attraverso l’utilizzo di sistemi di monitoraggio puntuale, possa venire loro incontro. Martedì Anci e assessorato all’Agricoltura si incontreranno e verrà concretizzato quanto detto oggi. Serve una forte sinergia istituzionale e una stretta collaborazione tra Regione, comuni e cittadini per portare a compimento la Banca della Terra di Puglia. Limitare l’abbandono dei terreni e sostenere il loro recupero produttivo è fondamentale anche per il controllo delle fitopatie, infatti – prosegue il pentastellato – l’impegno profuso da sindaci, agricoltori e Regione per il contrasto della xylella rischia di essere vanificato dalla presenza di terreni in stato di abbandono che non assicurano l’efficacia delle misure di contenimento. Vogliamo essere promotori di una nuova visione della tutela del territorio e venire incontro ai Comuni, non appesantirne le attività, come ho assicurato al sindaco di Noci e oggi rappresentante dell’Anci Domenico Nisi. È necessario, però, iniziare con il lavoro di censimento dei terreni, oggi notevolmente semplificato dall’uso di nuove tecnologie, in modo da iniziare a fornire alla Regione qualche comunicazioni su almeno una prima quota di terreni abbandonati. Un lavoro che si andrà ad arricchire nel tempo, ma che va avviato nel più breve tempo possibile, senza perdere altri anni preziosi”.