SAN NICANDRO: “L’AM’CIZIA C’ VED’ QUANN’ HA B’SOGN’”

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Continua una nuova serie di articoli che parlano sui modi di dire e degli aforismi locali per capire e analizzare la quo ed offrire una visione chiara, lucida e trasparente della condizione umana in cui ognuno di noi può legittimamente dedurre o trarre da ciascuno di essi le considerazioni che gli sembrano più ovvie in riferimento ai tempi, alle usanze, ai problemi, ai comportamenti e agli altalenanti rivolgimenti che la società sta attualmente vivendo. Gli articoli sono tratti dal libro “Voci di Capitanata” di Donato D’Amico.

Il detto di oggi è: “L’am’cizia c’ ved’ quann’ ha b’sogn’”, cioè “L’amicizia si vede nel bisogno

L’amicizia è ispirata a stima e simpatia reciproca. Ma spesso accade di procurarsi amicizie solo per dare la scalata a perdonali ed egoistici programmi tendenti a soddisfare un gretto interesse economico o raggiungere una posizione sociale. Ma sono queste le amicizie sincere?

Questo è un grosso problema coscienziale. Noi non ci fidiamo molto delle amicizie sorte per caso, dovute a incontri occasionali. Si tratta, dunque, di amicizie facilmente ripudiabili, perché ai primi dissapori non tarderebbero a sopraggiungere la discordia e il rancore.

Ora, siccome il detto popolare non è ancora tramontato, questo significa che ancora oggi si riscontrano casi e circostanze in cui si fa strada questa riflessione amara sulla esistenza dell’uomo, quasi a ribadire la decadenza morale dei vincoli di solidarietà umana. E ‘ una constatazione dolorosa che ci tormenta dentro quando pensiamo che appena cinquant’anni addietro, la vita nelle nostre comunità era un generoso rincorrersi di prestazioni, era partecipazione generosa e disinteressata.

Auguriamoci che all’ostentato menefreghismo segua una giusta riconsiderazione dei valori della vita e una reale testimonianza dell’uomo volta alla riaffermazione del valore dell’amicizia, cioè, di un sentimento una volta ritenuto sacro è inviolabile.