Il Covid-19 ha notevoli conseguenze sulla salute mentale dei giovani. I cambiamenti negli stili di vita rimangono anche dopo la vaccinazione. Crollata l’attività fisica, cresce il tempo passato davanti a uno schermo e aumentano i sintomi depressivi.
Covid-19 e salute mentale. Il Covid-19 ha avuto importanti conseguenze dirette sulla salute della popolazione, con oltre 130 mila morti in Italia e più di cinque milioni nel mondo dall’inizio della pandemia.. L’impatto del virus, però, non si è limitato a questo, ma ha comportato anche numerosi effetti indiretti. Su questo sito, si era già parlato dell’effetto del Covid sulla salute mentale. In un nuovo studio appena uscito sulla rivista Scientific Reports, abbiamo analizzato l’andamento degli stili di vita e della salute mentale degli studenti universitari a un anno dall’inizio dell’epidemia Covid-19.
Nonostante la disponibilità dei vaccini e la graduale riduzione delle restrizioni sociali, abbiamo osservato solo un leggero miglioramento della salute mentale rispetto al picco negativo registrato durante la prima ondata. Nella primavera del 2021 l’attività fisica era ancora molto inferiore rispetto a quella osservata tra simili coorti di studenti prima della pandemia (2019) e l’incidenza di sintomi depressivi in questa popolazione resta nettamente al di sopra dei livelli pre-pandemici.
In uno studio precedente, uscito a inizio anno su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), avevamo documentato un drammatico declino nell’attività fisica, un aumento dei sintomi depressivi, una riduzione delle interazioni sociali e un aumento del tempo trascorso davanti allo schermo elettronico. In questo nuovo studio, abbiamo esaminato la persistenza dei cambiamenti negli stili di vita e nella salute mentale degli studenti universitari a un anno dall’inizio della pandemia.
La ricerca. Lo studio ha coinvolto cinque coorti di studenti all’università di Pittsburgh tra la primavera del 2019 e la primavera del 2021. L’età media nel campione è di 19 anni, con il 95 per cento della popolazione sotto i 23. Le prime due coorti di studenti sono state osservate nella primavera e nell’autunno del 2019, prima dell’inizio della pandemia. Mentre per la terza, entrata nello studio a inizio febbraio del 2020, abbiamo potuto vedere in tempo reale l’impatto della pandemia e dei lockdown sugli stili di vita, l’attività fisica il sonno, e la salute mentale. Abbiamo poi seguito altri due gruppi di studenti nell’autunno del 2020 e nella primavera del 2021. Nonostante il 95 per cento di loro ad aprile 2021 avesse già ricevuto almeno la prima dose del vaccino (e l’85 per cento entrambe le dosi) e nonostante le riaperture di università e attività commerciali, sia l’attività fisica che la salute mentale degli studenti del campione sono rimaste al di sotto dei livelli pre-pandemia. L’attività fisica, crollata da una media giornaliera di 10 mila a 4.600 passi durante la prima ondata, è rimasta al di sotto dei 7 mila passi sia nell’autunno 2020 che nella primavera del 2021. L’attività fisica non-sedentaria è passata da 4 ore e 20 minuti prima della pandemia a meno di 3 ore durante la prima ondata e a poco più di 3 ore e mezza nell’autunno 2020 e primavera del 2021. Il tempo trascorso davanti allo schermo, più che raddoppiato da 2 a 5 ore durante la prima ondata, è rimasto attorno alle 3 ore per tutta la primavera del 2021. Mentre il tempo trascorso in compagnia è tornato a livelli pre-pandemia. Purtroppo, però, la percentuale di studenti che hanno riportato sintomi di depressione clinica è rimasta molto al di sopra dei livelli pre-pandemici (+34 per cento). Il nostro studio rileva la necessità di prestare attenzione all’impatto che la pandemia e la chiusura dei campus universitari ha avuto su una popolazione la cui salute mentale era già vulnerabile prima del Covid-19. (lavoce)