IL PARCO DEL GARGANO ADERISCE AL PROGETTO “MARE CALDO” PER MONITORARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI NEI MARI

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L’Ente Parco Nazionale del Gargano ha aderito al progetto di Greenpeace #MareCaldo che si propone di sviluppare una rete costiera di stazioni di monitoraggio degli impatti dei cambiamenti climatici nei mari italiani.

I sensori di monitoraggio saranno installati nell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti.

L’obiettivo della raccolta dati è quello di studiare gli andamenti stagionali e eventuali anomalie come picchi di calore o alterazioni del termoclino e sviluppare uno studio comparativo tra le diverse aree in modo da aumentare le conoscenze relative ai mari e mettere in atto strategie locali di mitigazione.

Mare Caldo è un progetto ideato da Greenpeace e realizzato in collaborazione con il #DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita) dell’Università di Genova che è responsabile di analizzare e mettere a confronto con cadenza periodica i dati di temperatura registrati dalle diverse stazioni aderenti e di caricarli sulla piattaforma mediterranea T-MedNET.

Il riscaldamento globale sta causando un aumento delle temperature delle acque superficiali e profonde dei mari con gravi conseguenze sul mantenimento della loro biodiversità. Nei mari italiani le temperature superficiali sono aumentate di circa 2° C negli ultimi 50 anni con gravi minacce per gli ambienti marini.

L’Ente Parco Nazionale del Gargano, con l’adesione al progetto, si impegna ad acquistare, a installare e a manutenere i sensori necessari alla misurazione delle temperature in mare e a curare la periodica raccolta per l’acquisizione dei dati, oltre che a garantire il supporto logistico in mare per attività di documentazione foto e video e per campagne di monitoraggio scientifico.

“La raccolta continuativa dei dati rappresentativi delle variabili ambientali – dichiara il presidente Pasquale Pazienza – come la temperatura, è fondamentale per migliorare la capacità di valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla struttura e sul funzionamento degli ecosistemi marini e per indirizzare le politiche e le strategie di gestione. Anche gli habitat delle #IsoleTremiti stanno soffrendo dell’impatto generato dai cambiamenti climatici, per questo le attività di monitoraggio risultano assolutamente necessarie per valutare gli effetti e tentare di programmare strategie di intervento mirate.”

I sensori della stazione sono dei data logger, posizionati a diverse profondità, ovvero piccoli termometri subacquei in grado di registrare le temperature marine e immagazzinare i dati che possono poi essere periodicamente scaricati, analizzati e comparati.

“Mare caldo” prevede nelle aree di studio anche lo sviluppo di campagne di monitoraggio sulle biocenosi marine per correlare gli andamenti delle temperature rilevate a specifici cambiamenti della flora e fauna marina bentonica, così come sono previste attività di sensibilizzazione e formazione sul cambiamento climatico e sui suoi impatti sugli ecosistemi marini.

Al progetto hanno anche aderito le seguenti Aree Marine Protette italiane: Portofino, Plemmirio, TavolaraPunta Coda Cavallo, Capo Carbonara – Villasimius, Miramare; Torre Guaceto, Isole di Ventotene e Santo Stefano, Isola dell’Asinara e Cinque Terre.