L’AERONAUTICA CREDE AGLI UFO, QUATTRO AVVISTAMENTI IN ITALIA

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Gli avvistamenti di Ufo rientrano nella categoria di quei fenomeni, come i cerchi nel grano, che se l’uomo non riesce a spiegare, giustifica con le informazioni che più possono apparire verosimili. Per quanto riguarda l’Italia, l’organismo incaricato di raccogliere le segnalazioni di Ovni (oggetto volante non identificato), è l’Aeronautica Militare. Nonostante l’Aeronautica Militare non abbia ancora reso noti i casi del 2017, segnala 4 casi nel 2016; tre in Veneto, uno in Emilia Romagna. Ma nonostante i quattro avvistamenti, l’Aeronautica precisa che le segnalazioni vengono fatte quando l’oggetto non identificato non sia un pallone sonda, un aereo tracciato dai radar o un fenomeno noto. In pratica «quando non è stato possibile individuare una giustificazione tecnica o naturale di quel fatto». Adesso, gli avvistamenti degli Ufo sono in calo: nel 2017, al Centro Ufologico Nazionale (CUN) sono stati registrati soltanto 110 avvistamenti. Nel 2009 le segnalazioni furono 457; nel 2010, 414. Dei 110 avvistamenti del 2017 il numero più alto si è registrato in Lombardia, con 21 casi. A seguire Veneto (13), Lazio (11), Toscana (10), Emilia Romagna (9), Piemonte (7), Campania, Marche, Puglia e Liguria (5 casi ciascuna), Abruzzo e Sardegna (3), Calabria, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Valle d’Aosta (2), Umbria (1). Per quattro segnalazioni, infine, non è specificata la regione.

Il più famoso avvistamento Ufo resta quello del 2 luglio del 1947, conosciuto universalmente come «l’incidente di Roswell». Quando erano stati scoperti i resti della cosa che era caduta dal cielo, qualche giorno dopo, le persone avevano iniziato a parlare dello schianto di un’astronave aliena. Tante volte, poi, come nel caso di Roswell, le supposizioni vengono smontate: dopo la caduta, le autorità avevano dichiarato che si trattava di un semplice pallone sonda dell’Air Force USA. Infatti, anche secondo lo stesso Cun, «la media dei casi attendibili si ferma a ad una percentuale del 5/10%». Quando Orson Welles aveva iniziato a trasmettere via radio il programma War of the worlds (ovvero «Guerra dei mondi»), tratto dall’omonimo libro di H. George Wells, aveva scatenato il panico. Si tratta forse del più sensazionale esperimento di massa sulle fake news. Welles aveva convinto i radioascoltatori che si stava verificando uno sbarco di extraterrestri nel New Jersey, a Grovers Mill. Complice la struttura dello stesso programma radiofonico, trasmesso sulla radio CBS, che prevedeva una specie di notiziario che si sovrapponeva al normale palinsesto come se si trattasse di una serie di broken news, il pubblico era rimasto attonito di fronte ai comunicati radiofonici. Del tipo: «Signore e signori, devo riferirvi qualcosa di molto grave. Sembra incredibile, ma le osservazioni scientifiche e l’evidenza stessa dei fatti inducono a credere che gli strani esseri atterrati stanotte nella fattoria del New Jersey non siano che l’avanguardia di un’armata di invasione proveniente da Marte». Dopo vari comunicati radio come questo, il panico aveva assalito i radioascoltatori: gli annunci sembravano così tanto veri che diverse persone si erano riunite nelle chiese.

I misteri affascinano l’uomo da sempre e alcune persone continuano ancora oggi a credere al mistero di Roswell e agli alieni. Complice forse la narrazione cinematografica, specie quella americana. Se si vede qualcosa nel cielo, sarà sicuramente un ufo, un Unidentified Flying Object, un oggetto volante non identificato. Pare che gli avvistamenti ufo seguano andamenti ciclici. Insomma, ci sono dei periodi in cui vengono segnalati più spesso e dei periodi in cui ne vengono segnalati di meno. Se adesso gli avvistamenti sono in calo, significa che viviamo in un periodo in cui gli esseri umani credono meno al soprannaturale? Non si sa. Però, sicuramente, su Twitter, ci sono persone che ai rettiliani ci credono davvero.

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