Gli ultimi giorni appena passati sono stati importanti per San Nicandro perché, a causa della rapina alla tabaccheria di corso Umberto I, sembra ci sia stato un risveglio collettivo sulla questione della legalità e della prevenzione della violenza nel nostro territorio. Ci voleva quell’episodio per mettere al centro dell’attenzione un aspetto a volte trascurato ma che, invece, richiede una progettualità continua ed attenta per educare alla legalità e alla prevenzione. Purtroppo sono questioni che richiedono tempo e che investe tutti.
L’educazione alla legalità ha per oggetto la funzione delle regole nella vita sociale, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza, la diffusione della cultura dei valori civili. Essa aiuta a sviluppare la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette. L’educazione alla legalità tende a facilitare la partecipazione responsabile alla vita sociale valorizzando la nozione di interesse comune.
Ecco perché per raggiungere lo scopo deve intervenire la prima agenzia educativa che è la scuola e l’amministrazione comunale per la sua sicurezza urbana con la prevenzione dei reati, con il territorio per la vivibilità, per interventi e progetti di qualità urbana, il sistema di videosorveglianza cittadina, l’educazione stradale, il sistema dei controlli. Occorre cominciare dai piccoli gesti per costruire il cittadino, gesti di semplice rispetto delle regole. Legalità significa rispetto delle regole ed allora occorre educare, ma anche sanzionare, quando si butta un mozzicone di sigaretta per terra, quando si butta qualcosa dal finestrino della macchina, quando si deposita l’immondizia in luoghi non consentiti, quando si parcheggia in doppia fila, quando si fa vincere la prepotenza invece che il nuovo senso. Il rispetto per gli altri inizia dalle piccole cose come guidare dopo aver bevuto, rubare qualche piccola cosa in un negozio, danneggiare beni pubblici o privati, pronunciare frasi razziste, non rispettare le norme stradali, usare il telefonico in macchina, falsificare qualcosa.
Se si evitano questi comportamenti la percezione della sicurezza aumenta. Ed allora bene vengano iniziative atte a far capire che il rispetto delle regole è importante per tutti. La scuola e l’istituzione pubblica devono provvedere a questo insieme al controllo da parte delle forze dell’ordine la cui presenza deve essere costante e visibile per essere considerato un vero deterrente da parte di chi vuole delinquere. Solo così l’evento criminoso che è successo a San Nicandro può essere l’inizio di una crescita sociale e di una coscienza collettiva che faccia della prevenzione la sua arma migliore contro un degrado futuro che nessuno auspica.
Il Direttore