Si pubblica una poesia dello studioso Emanuele Petrucci “Grido di dolore” che parla del castello di San Nicandro Garganico.
Quello di Petrucci è un accorato appello ai tanti che sentono di potere, volere, dovere fare qualcosa di più per San Nicandro. Primi fra tutti, la classe dirigente e la buona politica, oltre che i cittadini. La nostra è una terra meravigliosa, è il ricordo dei luoghi in cui si è cresciuti che molto spesso allevia i tristi pensieri dell’animo umano e lasciarla solo al tempo che scorre è un atto indecoroso verso chi si è tanto prodigato in passato per dare alla nostra cittadina una propria dignità e un proprio decoro.
Forse solo pochi pongono la loro attenzione sull’atmosfera naturale del proprio paese che ha sempre aspetti specifici che ciascun uomo porta nel suo cuore non solo perché si respira l’aria dell’infanzia ma anche perché è un bel centro abitato oppure ha singoli edifici, strutture, monumenti che, purtroppo, il tempo sta quasi cancellando dalla loro storia.
Ben venga l’appello di Petrucci su una mobilitazione totale per la nostra cittadina nella speranza che possa far breccia nelle stanze ove si reggono le sorti di San Nicandro affinché non ci sia nessun altro che possa lasciarla definitivamente e vivere i momenti più belli che la vita ancora ci riserva.
Il Direttore