SAN NICANDRO: “M’ PAR’ NU ROSP’ ABBUTTAT’”

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Continua una nuova serie di articoli che parlano sui modi di dire e degli aforismi locali per capire e analizzare la quo ed offrire una visione chiara, lucida e trasparente della condizione umana in cui ognuno di noi può legittimamente dedurre o trarre da ciascuno di essi le considerazioni che gli sembrano più ovvie in riferimento ai tempi, alle usanze, ai problemi, ai comportamenti e agli altalenanti rivolgimenti che la società sta attualmente vivendo. Gli articoli sono tratti dal libro “Voci di Capitanata” di Donato D’Amico.

Il detto di oggi è: “M’ par’ nu rosp’ abbuttat’” cioè “Mi sembra un rospo gonfiato”.

La vanità, l’ostentazione e la presunzione sono i più appariscenti difetti dell’uomo fatua e insipidamente frivolo. Infatti, la persona affetta da megalomania o vanagloria si atteggia fino a pavoneggiarsi per accentrare l’attenzione su di sé, ostenta sicurezza e importanza, cerca di dissimulare la propria ignoranza. Per dirla con e come i nostri antenati, diciamo che l’uomo vanesio si gonfia con un “rospo”, forse convinto che aumentando il proprio volume corporeo possa aumentare anche la sua influenza e la sua autorevolezza sulle persone e sull’ambiente.

Noi siamo convinti che la nostra popolazione non ha perso il contatto con le proprie radici e non ha dimenticato l’impegno e la diligenza profusi nel lavoro dai suoi progenitori. Nei vari ambienti e sulla volontà occupazionale dei rispettivi abitanti lasciano pensare che nulla e niente è mutato rispetto alle prerogative manifestate dai nostri antenati. I problemi che investono la nostra vita sono tanti e tutti di difficile soluzione.

Allora, almeno per l’immediato, sorge la necessità di assumere in proprio l’iniziativa lavorativa sulla scorta di determinati fabbisogni riscontrati a livello comprensoriale, provinciale e regionale. In proposito, sarebbe auspicabile la presenza del “consigliere” locale, ovvero di un operatore di marketing in grado di effettuare ricerche di mercato, valutare capacità, canalizzare iniziative. Sono imprese non eccessivamente ardue, ma che richiedono anche il supporto tecnico-amministrativo ed economico-finanziario di molti enti, comune, provincia, regione, stato e comunità europea le cui sovvenzioni aspettano di essere sfruttate. Noi riteniamo che una oculata amministrazione della cosa pubblica non potrebbe non attendersi, anche a breve, promettenti risultati.