GREEN PASS, CHE COSA HA DECISO IL GOVERNO

0
427

 

Il nuovo decreto che introduce il Green pass nel mondo del lavoro prevede sanzioni da 600 a 1.500 euro. E’ quanto spiegato il governo nel corso della riunione con Regioni, Comuni e Province. La sanzione riguarderebbe sia chi non mostra il certificato verde sia chi omette i controlli.

Non solo: si va verso l’obbligatorietà del Green pass anche per chi opera nelle associazioni di volontariato.

Inoltre dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021, dati di scadenza dello stato d’emergenza, il Green pass sarà obbligatorio per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, anche per i lavoratori esterni all’amministrazione o all’azienda.

La bozza del decreto legge sul “super” Green pass, ancora suscettibile di modifiche in Consiglio dei minister, è composta da 8 articoli, con alcune norme ancora incomplete, e disciplina l’obbligo per l’ingresso nei luoghi di lavoro, per tutti i dipendenti e anche per chi acceda a quei luoghi per svolgere la sua “attività lavorativa e formativa”.

Intanto, prima del consiglio dei ministri che approverà il decreto, si fanno sentire le Regioni con una proposta.

Prevedere un ulteriore calmieramento dei prezzi dei tamponi e la validità del loro esito da 48 a 72 ore. E’ quanto proposto al governo, secondo quanto si apprende da fonti delle Regioni, il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga nel corso della riunione sul nuovo decreto che esteso l’uso del green pass.

L’obiettivo, ha spiegato Fedriga (Lega), è quello di “ridurre le tensioni sociali e accompagnare i cittadini verso una scelta responsabile, quella di tutelare la loro stessa salute e quella della comunità, senza alimentare contrapposizioni frontali e scontri radicali”.

Ma che cosa prevede al momento, prima che il provvedimento approdi in consiglio dei ministri, l’estensione del Green pass?

Lo schema del decreto dice che l’obbligo del green pass sarà esteso a tutti i lavoratori, pubblici e privati, a partire da ottobre. Già 13,9 milioni hanno la certificazione verde, ma all’appello mancano 4,1 milioni.

Nel comparto pubblico sono due milioni, tra personale sanitario e scolastico, gli statali che devono esibire il pass: con l’allargamento si tirerà dentro anche la fetta restante. Sono circa 1,2 milioni di lavoratori impiegati nei ministeri e negli enti locali e tra questi si stima che siano 300mila quelli a non essersi vaccinati.

Molto più ampia è la platea dei lavoratori impiegati nel privato. Ma per il Governo la distinzione è solo formale.

“Il principio alla base dell’estensione del green pass – spiegano fonti dell’esecutivo – è quello dell’uniformità e per questo si farà un provvedimento organico”.

Anche le misure che accompagnano l’estensione dell’obbligo hanno questa traccia: le sanzioni saranno uguali a quelle già in vigore per la scuola e cioè la sospensione dal lavoro, con annesso stop allo stipendio, dopo cinque giorni di assenza ingiustificata perché non si è possesso del certificato verde.

I lavoratori che non avranno il pass – e questo è un punto che hanno ottenuto i sindacati – non potranno essere licenziati. I tamponi, si diceva, saranno a carico dei lavoratori. Anche qui si seguirà il modello scuola, quindi prezzo calmierato a 15 euro. Sarà escluso invece dal pagamento chi è impossibilitato a vaccinarsi per motivi di salute. (startmagazine)