FOGGIA, RARISSIME CICOGNE NERE IMPALLINATE

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Il ritrovamento in provincia di Foggia di due rarissime Cicogne nere ormai morte, centrate dai pallini da caccia, rappresenta solo l’ultimo esempio di un lungo elenco di animali appartenenti a specie particolarmente protette uccise nel mese di settembre.

Lo afferma il CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio che ricorda, oltre alle due Cicogne del foggiano, anche il falco Gheppio ferito vicino Roma, il Falco pellegrino centrato in provincia di Pavia, il Gruccione vicino Bracciano, le Balie nere nelle valli bresciane oltre ai prispoloni nella stessa provincia vicino Rovato, agli uccelli limicoli in provincia di Caserta, all’airone nelle campagne di Putignano, in provincia di Bari, un Bargagianni a Sorrento  ed un altro raro Falco Pellegrino a Cecina, in provincia di Livorno. Tutti nel mese di settembre, quando cioè, spesso con il meccanismo delle preaperture, coincide la riapertura della caccia.

Appare in tutta evidenza – ha affermato il CABS – come i debolissimi reati venatori, tutti di semplice natura contravvenzionale, non sono granché utili per fronteggiare un fenomeno così vasto e devastante come quello del bracconaggio italiano. Il fatto ancora più grave – ha aggiunto il CABS – è come l’Italia sia riuscita ad aggirare l’apertura del cosiddetto fascicolo EU Pilot con il quale l’Unione Europea anticipa la procedura d’infrazione (l’accusa era quella di non protegge il patrimonio faunistico nazionale) presentando un fantomatico piano nazionale contro il bracconaggio. In tal maniera l’Europa ha chiuso il fascicolo ma l’Italia ancora non ha fatto nulla. Tra i propositi inattuati nel “piano” vi era proprio quello di inasprire le sanzioni elevandole da reati di banale contravvenzione ai più potenti reati delitti, come già avviene per gli animali d’affezione”.

La Cicogna nera è un animale molto raro che solo di recente ha iniziato a ricostituire una piccola popolazione nidificante con pochissime coppie in Italia. Ogni animale in meno è un attentato alla biodiversità mondiale. “Un animale – ha aggiunto il CABS – che, per grandezza e colorazione, non può essere confuso con nessun altro”. In Puglia vi è poi uno dei sette blackspot del bracconaggio italiano, individuati proprio dall’inattuato “piano” redatto dal Ministero dell’Ambiente. Un fatto che dovrebbe imporre una maggiore attenzione sull’area, ma che, evidentemente, ha ignorato chi ha puntato il fucile contro i due poveri animali.

La situazione italiana va oltre il ridicolo – ha concluso il CABS – e questo non solo per come è stata chiusa la questione con l’Unione Europea. Le blande sanzioni, infatti, non sono mai state aggiornate in quasi un quarto di secolo di esistenza della vecchia legge sulla caccia e ora le cicogne e tutti gli animali protetti ne pagano le conseguenze…