DUE LETTORI CI SCRIVONO

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Caro Direttore,

sono un cittadino con 63 primavere sulle spalle. Ho visto tante cose belle del mio paese, ma anche tante cose brutte. Ho visto sfaldarsi il tessuto sociale, la solidarietà, l’appartenenza a questa comunità.

Dopo tanti anni di cattive amministrazioni, il popolo Sannicandrese è diventato apatico, insensibile, egoista ecc… Un tempo dire la parola Sannicandrese era un orgoglio, oggi sento un pò di fastidio rivelare la propria appartenenza.

C’è una canzoncina in dialetto Sannicandrese che recita così: “sono Sannicandrese e sono contento, sono Sannicandrese e sono felice e vi dico pure perché canto. A lu paese mio ci sta una torre, la chiamano così Torre Mileto, prima si spostava il finanziere ora si fa le ferie lo straniero”. Continua: “ al paese  mio c’è il castello  dove  una volta  viveva il principino, ora che  passo tutte le mattine  penso al tempo  antico e poi cammino.”

Come dicevo, era un orgoglio cantare questa canzoncina. Ora sento un non so che. Spesso ci domandiamo perché non vengono i turisti in questo paese, perché i giovani vanno via; guardiamoci intorno, cosa vediamo. Solo degrado, sporcizia strade rotte, illuminazione pubblica che va a giorni alterni.

Cosa fanno i nostri amministratori presenti e amministratori passati. Su quel palazzo Zaccagnino si sono alternati tutte le forze politiche da destra a sinistra, cosa hanno fatto. Niente!!!

In conclusione questo paese ce lo siamo bevuto. In questo paese si è pensato, Oh scusate non si è mai pensato al futuro ma solo alle poltrone da occupare nella casa dei cittadini “Sannicandresi”.

                                               Un cittadino stanco della inerzia dei nostri amministratori

 

 

Duole ammetterlo: la provincia di Foggia è la più battuta e tormentata, fra tutte, dai delinquenza organizzata. Furti di ogni genere, di giorno, di notte, una costante.

Non bastano proclami istituzionali con invii di poliziotti in numero sempre maggiore, a San Severo, come a Cerignola e Foggia. L’epicentro delinquenziale, come è notorio, è il Gargano.

Non ultima la ridente ed accogliente cittadina di San Nicandro Garganico seppur sorvegliata da Vigili Urbani e Carabinieri dove avvengono, secondo le statistiche, almeno quattro furti al giorno. Trafugando di tutto: olio, vino, bici, saccheggi…

Per debellare il fenomeno delittuoso occorre militarizzare tali città, grave ammetterlo, con l’invio dell’esercito. Viene segnalato, a San Nicandro Garganico, il furto della propria auto, appena acquistata, sotto gli occhi del proprietario. Impotente e allibito.

Ha visto scendere da un’auto in corsa alcuni giovinastri, racconta la vittima, due di questi uscire dall’auto in corsa, e impossessarsi della mia auto!

Un altro episodio ai tempi del Conavid19: Un cittadino si rivolge, di notte, al centralino del radiomobile di San Severo, per denunciare, in diretta, un furto in centro storico. Si sente rispondere dall’atlro capo del telefono: “La vostra zona, questa notte, non è coperta da nessun servizio per il controllo anticrimine, vi dovete arrangiare!” Tale situazione da paradosso, si avvera spesso.

Una città come San Nicandro Garganico lasciata alla mercè di balordi, ladroni e ubriaconi come scrive desolato, un cittadino “doc” di San Nicandro Garganico, è da vergogna.

Michele Russi