FINANZA: FRODI IN AGRICOLTURA, ARRESTO A SAN NICANDRO

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Il G.I.P. del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo dauno che ha diretto e coordinato le indagini condotte da militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ha disposto l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di due coniugi imprenditori agricoli di San Nicandro Garganico, per aver percepito indebitamente e con manovre truffaldine erogazioni pubbliche dal 2009 al 2018. Contestualmente, è stato loro notificato il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni e disponibilità per un ammontare pari a 130.000 euro.

Si tratta di P.T., pluripregiudicato di 49 anni, elemento di spicco della criminalità rurale e pastorale garganica, posto agli arresti domiciliari, e di sua moglie, D.R. di anni 48, interdetta per un anno dall’esercizio di attività d’impresa e professionale.

Le indagini sono state condotte dai finanzieri della Tenenza di San Nicandro Garganico sulla base di una segnalazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma e dello S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza.

Hanno permesso di appurare che P.T., già colpito dalla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e da diverse  condanne definitive, anche per delitti in materia di stupefacenti e armi,  seppur gravato da precedenti penali che, in base alla normativa antimafia, negano qualsivoglia erogazione da parte dello Stato, di altri enti pubblici o dell’Unione europea, dal 2009 al 2018 ha fraudolentemente chiesto ed indebitamente ottenuto finanziamenti e contributi – dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura a titolo di contributo PAC e per l’acquisto di gasolio agricolo quale Utente Motori Agricoli – a favore dell’impresa agricola di cui è titolare e di quella fittiziamente intestata alla moglie, amministrata dallo stesso pregiudicato.

Sono state invece bloccate le contribuzioni che il P.T. aveva già avanzato per entrambe le imprese per il 2019.

Le indagini, in definitiva, hanno consentito di dimostrare come il prevenuto fosse il dominus sia dell’impresa agricola di cui era titolare sia di quella mai operativa, fittiziamente intestata alla moglie consapevole, costituita al solo fine di percepire fraudolentemente ulteriori e maggiori finanziamenti pubblici indebiti. Contributi che l’arrestato non avrebbe potuto percepire dati i precedenti penali e di prevenzione a proprio carico.

Il risultato conseguito conferma il costante presidio esercitato dalla Guardia di Finanza, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nell’azione di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica nazionale e comunitaria, rivolta anche alla repressione dei casi di indebita percezione di finanziamenti e contributi in agricoltura il cui corretto impiego, invece, stimola la crescita del settore produttivo tipico dell’area di capitanata.