FASE 2, LE RIAPERTURE SALVANO IL MADE IN ITALY E BLOCCA LE SPECULAZIONI

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La riapertura anticipata di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e agriturismi ha un effetto a valanga sull’agroalimentare Made in Italy con il valore dei mancati acquisti in cibi e bevande per la preparazione dei menu che ha raggiunto quasi 5 miliardi per effetto del lockdown. E’ quanto afferma la Condiretti nel commentare positivamente la possibilità di anticipare le riaperture di alcune attività annunciata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Il lungo periodo di chiusura sta pesando su molte imprese dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco e sui quali gravano anche le difficoltà all’esportazione con molti Paesi stranieri che hanno adottato le stesse misure di blocco alla ristorazione.

La chiusura di bar, mercati e ristoranti ha ridotto concorrenza favorendo un aumento di prezzi al consumo spinti dalla corsa agli acquisti degli italiani in quarantena e dallo sconvolgimento in atto sul mercato per le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria.

Nelle campagne in questo momento a molte nostre imprese – precisa Prandini – vengono proposti tagli insostenibili dei compensi al di sotto dei costi mentre le quotazioni al dettaglio per gli alimentari continuano ad aumentare dal burro (+2,5%) ai formaggi +2,4%), dal latte (+4,1%) ai salumi (+3,4%) fino alle carni (+2%) secondo gli ultimi dati Istat ad aprile.

Serve più concorrenza riaprendo al più presto – chiede Prandini a Conte- ristoranti, mense, bar, gelaterie, pasticcerie agriturismi e, in molte regioni, anche i mercati rionali e quelli degli agricoltori ancora fermi. E’ una priorità garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori che devono poter continuare a produrre per difendere la sovranità alimentare del Paese.

Una anticipazione dell’apertura è necessaria per gli agriturismi che, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa anche evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare e anche per questo le strutture agrituristiche devono poter ripartire riaprendo i cancelli delle cascine, i percorsi naturalistici, le aree con gli animali e la pet therapy e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy.