Sanità e agricoltura sono stati i temi dominanti dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Foggia. Si è sentita l’assenza del governatore Michele Emiliano, impegnato in un delicato colloquio con il ministro degli Interni Angelino Alfano. Il rettore Maurizio Ricci ha posto l’accento sulla qualità della ricerca in Capitanata, segnata dai progressi nel progetto Gluten Friendly (senza tralasciare le difficoltà degli atenei piccoli e medi nel recuperare le risorse necessarie per aumentare la qualità dell’offerta). Un motivo in più per “caratterizzare” un ateneo che ha nell’agroalimentare una delle punte più avanzate. Del resto, l’investitura del ministro delle Politiche agricole agroalimentari e forestali, Maurizio Martina, il quale ha parlato dell’interesse diretto del governo “all’impegno nel settore logistico-amministrativo, il vero tema nel settore agricolo per i prossimi anni”, è la conferma della strada giusta segnata in via Gramsci. Foggia, tuttavia, secondo il politico lombardo, dovrà essere in grado di fare il salto di qualità ritagliandosi un ruolo di rilievo nazionale. “Conosco meglio le esperienze del Nord – ha spiegato Martina -, perché vengo da lì, ma non possono non riconoscere le eccellenze della Puglia e di Foggia, territori con una forte vocazione agricola, direi di rilievo nazionale”. Dallo staff del ministro, inoltre, è filtrata disponibilità a incontrare i due ricercatori dell’Università di Foggia che stanno lavorando al caso del batterio killer della Xylella, ovvero i professori Antonia Carlucci e Francesco Lops del Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente dell’Università di Foggia: i due docenti stanno lavorando alla messa a punto di una tecnica colturale in grado di curare gli ulivi colpiti dal batterio, a tal proposito la disponibilità a incontrarli ufficialmente rappresenta un’apprezzabile apertura da cui potrebbero scaturire nuove e importanti decisioni sulla “emergenza Xylella”.
Non è un caso che a “sostituire” il presidente della Regione Puglia ci sia Leonardo Di Gioia, assessore delegato proprio alle politiche agricole. “I fondi di sviluppo rurale saranno l’occasione da sfruttare per mettere in raccordo il tessuto economico prevalente del territorio con la qualità della ricerca di un ateneo che si sta ritagliando spazi importanti. Il progetto Gluten è solo la punta dell’iceberg delle tante cose buone che si fanno qui”. Mentre fuori, in via Caggese, si consumava la protesta del lavoratori del Ghetto di Rignano per il riconoscimento dei diritti (contratti, documenti di soggiorno, tutele salariali), l’assessore foggiano ha fatto un passaggio sulla necessità di “debellare l’odiosa pratica dello sfruttamento dei lavoratori in Puglia”.
Una delle partite più importanti per l’Unifg e per gli Ospedali Riuniti, in verità, si chiama “cardiochirurgia”. Casa Sollievo della Sofferenza, ospedale privato di San Giovanni Rotondo, sarebbe molto in vantaggio, con l’ultimazione dei lavori necessari per partire (l’ok da Bari servirebbe solo per il rimborso delle prestazioni, pagate circa 40mila euro) e l’individuazione del primario, nella figura di Mauro Cassese, specialista dall’esperienza trentennale in Europa e Stati Uniti, con all’attivo oltre 800 interventi di chirurgia generale e più di 7.000 interventi di chirurgia cardio-vascolare.
“Sulla cardiochirurgia – ha dichiarato Di Gioia, andando oltre le competenze della propria delega -, faremo la nostra parte. Aderiremo alle richieste degli Ospedali Riuniti e dell’Università di Foggia. Lo facciamo sapendo che stiamo facendo un investimento importante e, per questo, chiediamo un impegno preciso: tempi rapidi nella realizzazione ed efficienza nel servizio. Da parte nostra, metteremo a disposizione le risorse necessarie per il personale e per le macchine. La scelta è complicata, perché c’è da garantire la sinergia con altri operatori, come Casa Sollievo, ma l’apertura di credito reciproco con Foggia è necessaria in questa fase”. L'”endorsement” lanciato dalla Regione (da Emiliano per mezzo di Di Gioia) verso gli Ospedali Riuniti aprirà un nuovo fronte conflittuale nella sanità (dopo quello sulla definizione di una struttura di primo livello tra Cerignola e San Severo), per via dell’insostenibilità di due cardiochirurgie in Provincia di Foggia. (limmediato)