(carrellata di alcuni detti, che spesso citiamo senza sapere il perché)
CHJUD’ LA STADDA QUANN’ SO’ SCJUTE I VÓV’
Si chiude la stalla quando sono usciti i buoi È giusta osservazione che il popolo fa a quelli che corrono ai ripari quando il guaio è già accaduto e nulla ormai si può fare per porvi rimedio. Ciò si dice, ad esempio, a quei genitori che fanno i severi con i figli quando questi sono irrimediabilmente caduti in errori (ragazzi fuorviati da cattivi compagni e finiti sotto processo, ragazze lasciate troppo libere e tradite nel proprio onore da falsi innamorati senza scrupoli e senza alcun rispetto per l’altrui onorabilità). Ecco allora il saggio commento popolare a rimproverarli di fare come quel pastore che riparava la serratura della porta dell’ovile dopo che il gregge se ne era andato fuori per proprio conto.
STA ALL’AMBID’ CH’ MM’RACUL’
(Sta in piedi per miracolo)
Questo detto significa che chi è malandato in salute, tanto da reggersi in piedi a malapena, ma ad onta di ciò, facendo di necessità virtù, si muove e va ugualmente dove deve andare a comperarsi qualcosa che gli serve e, anche, per esempio, se ha scarsa vista, lo fa per la lunga pratica che ha delle cose e dei luoghi. Per queste ragioni la gente commenta: “pover’uomo sta in piedi per miracolo!”.
Emanuele Petrucci