NEL SERVIZIO SANITARIO E’ MANCATO IL SISTEMA UNICO DI GESTIONE DEL COVID19? E I VACCINI?

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Caro direttore,

In questi giorni, dai social network ai media tradizionali, vengono continuamente diramati ed aggiornati i   dati inerenti la pandemia epidemiologica in atto nelle diverse Regioni Italiane, in Europa, nel Mondo chiamata “covid-19 o semplicemente coronavirus”.   Questo   nome finora sconosciuto lo hanno imparato persino i bambini che oggi non vanno a scuola, ma adopero nel tempo libero i colori dell’arcobaleno sulle lenzuola appese alle finestre   ai balconi delle case, in segno di speranza e che tutto passi presto per tornare alla normalità . Tutti dicono: … ce la faremo…. e non può essere che così!

Verrebbe da subito chiedere ai cittadini, nel frattempo che tutto passi presto trovando il giusto vaccino, ma avendo il  tempo … tanto tempo da dedicare ai  “ripensamenti” sui sistemi di  vita vissuti in tempo di pace  e  quelli finora  erogati dalla  società in cui viviamo :  Se   si ritengono  soddisfatti    in tempo definito di “guerra” del  sistema  sanitario  erogato  dalle  Regioni  di rispettiva appartenenza? Ovvero, se si   fidano delle strutture Ospedaliere presenti e della Qualità dei servizi erogati sul territorio Regionale dove medici, infermieri e forze dell’ordini sono chiamati giustamente “eroi”? Assistendo noi da spettatori alle tante e diverse modalità   in cui le Regioni, attraverso i Presidenti operano  giornalmente  per   far  fronte a  questa pandemia che va oltre i confini Nazionali. Non dovremmo   forse pensare già da oggi ad un sistema sanitario “UNICO NAZIONALE -CENTRALIZZATO ”?  Laddove gli stessi COMMISSARI   della PROTEZIONE CIVILE  hanno  trovato  ostacoli  agli approvvigionamenti  di  DPI    stante le  competenze  attribuite  dalla  STATO alle REGIONI nella sanità.

Per quanto   ci   sono  state finora  alcune situazioni che,  purtroppo, ci trasciniamo dietro da  decenni   e   il livello dell’   assistenza  medica  percepito  dai  cittadini   nelle diverse aree  geografiche d’Italia, seppure  contraddistinto da sigle diverse (AUSL-ASL-CTP-ASP),  appartengono nel  loro complesso  organizzativo  di un  unico  sistema   “gratuito”  della    sanità,    prevalentemente  gestita   dal  pubblico,  con le dovute eccezioni  di   alcune  Regioni   del  Nord  verso il privato. Dico ciò   poiché oggi sono in molti a chiedersi del perché la diffusione del   Covid – 19 in Italia è stata così  veloce specialmente negli  Ospedali  e nelle RSA   con   tante    vittime   da   aver  decimato   una   intera classe  di  anziani   ultrasessantenni  anche  medici  e militari  e del  perché  ha  trovato quasi tutte le Regioni  e  gli Stati  impreparati  verso questa pandemia?

Dopo  qualche   secolo  dall’ Unità d’ Italia  e   del   nostro  sventolato   tricolore,  sembriamo  ancora  una nazione divisa in due: a Nord ospedali che funzionano e facile accesso alle terapie, a  Sud   problemi atavici legati alla ”malasanità e sprechi” di fondi  in  strutture  con riguardo   specialmente   all’assistenza agli anziani, mai decollate  con   l’avvento delle Aziende Sanitarie  Pubbliche   e   delle ASP,  che  si dovevano   e   dovrebbero occupare  degli anziani e  di  “soggetti fragili“,  portatori di handicap  o disabilità. Non è tutta colpa della politica, ma di chi ha espresso, chiaramente, con opinioni e comportamenti, linee d’indirizzo verso le quali la politica attraverso “sondaggi” e “SPOT”   di una falsa informazione,  su   scelte   programmatiche   anticipate  ( e spesso poi  non  realizzate o mai avviate come  da noi è la terza palazzina  del S. Raffaele), si   è  poi  orientata  per   la  ricerca di  maggiori  consensi. Va da se, che la Politica   è rappresentanza di un paese e non viceversa!

Noi dopotutto siamo e dobbiamo essere proprio attraverso l’esperienza degli anziani, da tutelare  maggiormente, la  radice “culturale“ di queste linee  di  buon-governo  e   doverosa  e  corretta  e disinteressata  informazione .

Ho pensato    in questi   giorni ad una frase di Brecht, che recita pressappoco così: …… “sciagurato quel paese che ha bisogno di eroi“ ! Io posso affermare con cognizione di fatto e percependo la condivisione di molti: “beati quei popoli che non hanno bisogno di eroi”!

Gianni Della Torre