Breve racconto del viaggio che mi ha riportato a casa a vivere la mia quarantena volontaria dopo questo tour Australiano.
Dopo dodici anni dal primo viaggio agli antipodi, fatto con l’Associazione culturale Carpino folk Festival, sono ritornato a Melbourne, questa volta con il mio spettacolo musicale gastronomico “L’Acquasala salverà il mondo”. Una performance che mette insieme la narrazione, il teatro, la musica e l’enogastronomia della Puglia Garganica.
Il primo incontro si è tenuto presso lo storico “San Marco in Lamis social club”, alla presenza di tantissimi sammarchesi residenti a Melbourne da più di sessant’anni. Un’occasione importante per la promozione dei prodotti enogastronomici che tutti i partner del progetto hanno messo a disposizione della missione:
Agriturismo BioRussi di Carpino, Di Nunzio Legumi di San Paolo di Civitate, Cantine Alfonzo del Sordo di San Severo, Consorzio di tutela Arancia del Gargano IGP e Limone del Gargano IGP di Rodi Garganico, Lake Cafè di Lesina, like Guida Enograstronomica, FDG Viaggi e Turismo di Ferrovie del Gargano, CDP Service e l’Istituto superiore “Federico II” di Apricena. Ringrazio il presidente del circolo pensionati San Marco, Luigi Mastromauro ed il presidente del San Marco social club, la signora Silvia Randazzo, per avermi aperto le porte di “casa” anche a distanza di migliaia di chilometri.
Il secondo spettacolo è andato in scena presso l’Italian touch cafè restaurant dei fratelli Caroppi, originari di Poggio Imperiale e da anni trasferitisi a Oakleigh, una città a circa 30 minuti in metro dal centro di Melbourne.
Il lavoro che stanno portando avanti Roberto e Placido Caroppi è quello di emozionare attraverso il palato usando materie prime di qualità ma soprattutto di provenienza Pugliese, esempio sono i vini delle Cantine d’Alfonso del Sordo che accompagnano ogni singola portata del menù proposto. Qui ho incontrato una straordinaria comunità originaria del Molise che ovviamente mi ha onorato del must culinario molisano per eccellenza, la porchetta, preparata “all’uso antico” da Antonio Lucarelli, per gli amici degli amici di Tony.
Mi accompagna alla chitarra Rosario de Marco originario di Sorrento trasferitosi a Melbourne da vent’anni. Rosario suona insieme a me le ballate di Matteo Salvatore. Spinto dall’istinto di sopravvivenza, da buon garganico, vado alla ricerca di un posto che, già dal logo, mi incuriosisce tanto. Si chiama iPugliesi si trova a Coburg North, non distante dalla city, il posto ricorda le vecchie botteghe di una volta quelle dei quartieri, casa e bottega. iPugliesi sono Clara Mongelluzzi e Stefano Marcianò. Clara ha origini garganiche, di Foce Varano, mentre Stefano, che ha origini salentine, è nato a Melbourne. Claretta ci è arrivata per amore.
Una piccola “trattoria-dispensa” dove, mentre assapori i piatti che sembrano essere cucinati da tua nonna, guardandoti attorno ritrovi gli stessi prodotti che, se acquistati a prezzi veramente convenienti, potrai riassaporare a casa. Clara è una forza della natura, fa la mamma di Martina, fa la spesa per casa e per il locale, accoglie gli ospiti parlando prima in dialetto dopo in inglese, cucina, serve in sala, balla la tarantella, poi ti abbraccia ti guarda è si commuove.
Sono, quasi alla meta della mia permanenza quando, anche a Melbourne si fa sentire la minaccia del COVID19. Le notizie che arrivano non sono per niente rassicuranti, ogni mattina frequento, per la colazione, un cafè restaurant su Little Collins street, il posto si chiama “Emilia”, la loro area geografica di provenienza, e insieme a loro, ogni mattina, sembra di scendere al bar sotto casa.
Ci raccontiamo delle notizie che arrivano dall’Italia per confrontarle con quello che sta succedendo in Australia. Joe Caputo ci passa a prendere in macchina quasi tutti i giorni, puntuale come un orologio svizzero, anche se è nato a Carpino. Joe, oltre ad essere un amico caro, è il punto di riferimento per tanti Italiani a Melbourne, è stato lui ad aver curato tutti gli incontri e tutti gli appuntamenti ed è anche il referente della Federazione Pugliese d’Australia.
Ci rechiamo presso Faraday Street di Carlton al “CO∙AS∙IT – Museo Italiano, Language & Cultural Centre” dove ci sarà la conferenza stampa del Taranta Festival 2020. Racconto chi sono ma soprattutto cosa ci faccio lì, la sala è gremita, purtroppo sono arrivato dall’Italia e non posso abbracciare tutti, come vorrei. Giuseppe “Joe” di Monte alle 21:00 ci invita “a fare uno spaghetto” a casa sua, lui non conosce orari, vuole parlare, raccontare, ascoltare, ridere. Zio Giuseppe è nato a Carpino ed è una persona buona, umile. A Melbourne è diventato un grande imprenditore del settore edile, ogni costruzione che vediamo, quanto siamo di passaggio, ci è indicata dalla sua mano docile mentre dice, orgoglioso, “quella l’ho costruita io”.
A lui, a tutta la sua famiglia voglio mandare il mio abbraccio in questo momento difficile che sta attraversando.
Il giorno dopo siamo ospiti al Puglia club, ci invitano a pranzo noi raccontiamo loro ci ascoltano, sono felici, io canto per loro. Il presidente Francesco Iacobellis ci dice che ogni venerdì si ritrovano per la serata panzerotto “che fate non venite?”, segna i nostri nomi, siamo già lì.
È arrivato il giorno di fare l’ultimo spettacolo, ci vediamo alle 16:00 al 75 Reid Street di Fitzroy ci sono 40 persone delle 250 previste, anche qui non si possono fare più spettacoli pubblici.
Forse ci saranno problemi a rientrare, tutti gli aeroporti in Italia sono chiusi.
Se riesco a ad arrivare a casa vi racconterò questa storia…