EDITORIALE DELLA DOMENICA. LA INUTILITÀ DEI PROGRAMMI ELETTORALI

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L’Italia sta attraversando una fase politica completamente diversa da tutte quelle del passato e nulla si può prevedere quale sarà il risultato finale. Le varie coalizioni di maggioranza e di opposizione certamente non si contraddistinguono per serietà nelle proposte e per le soluzioni ai problemi. Senza parlare del linguaggio politico usato da entrambi e da scelte improvvisate che vengono poi immediatamente contrastate. Insomma una fotografia dell’Italia sfocata. Nelle periferie si avverte questo clima e la cosa che accomuna tutti è l’andare avanti giorno per giorno senza una visione prospettica di futuro per dire “chi siamo” e “come vogliamo essere”.

Eppure dovrebbe essere semplice. Per il Governo di una cittadina, basta solo seguire il programma elettorale che si è presentato agli elettori durante la campagna elettorale. Quello dovrebbe essere la Bibbia per chi ha vinto, basta seguire passo passo le promesse di allora e continuare fino al termine della legislatura.

Ma la realtà è diversa. Quale elettore conserva o ricorda il programma elettorale del proprio candidato? Le amministrazioni eseguono i vari punti del programma presentato? A fine mandato i cittadini controllano se le promesse sono state mantenute?

Domande che nessuno si è mai fatto e intanto la vita amministrativa continua. Sorgono problemi nuovi e si governa la quotidianità mentre si cerca di intercettare bandi di finanziamento o contributi regionali e statali. Insomma si governa comunque nella improvvisazione del momento e si lascia del libro dei ricordi il programma elettorale.

A questo punto qual’è l’importanza della presentazione del programma se poi alla fine è normalmente disatteso? È un obbligo di legge, certo, e deve essere adempiuto ma inutile dare prevalenza e importanza al programma elettorale. Allora il punto di forza deve essere la qualità del candidato sindaco e della sua squadra di governo, cioè delle persone che, insieme a lui, devono dedicarsi a deleghe specifiche e di cui devono avere piena consapevolezza e competenza. In politica l’improvvisazione è dannosa e non risolve mai il problema.

Perciò ci si augura che, per le prossime elezioni, ci siano le liste bloccate senza ballottaggio, chi ha un voto in più vince. Quindi varrà molto la conoscenza del candidato sindaco e della sua squadra. Non ci saranno apparentamenti che, molto spesso, sono deleteri in quanto si saprà in anticipo anche comi saranno gli assessori. Ci sarà sempre il programma elettorale della lista ma non sarà certo questo documento a fare la differenza nella scelta che sarà fatta solo considerando la dirittura morale del futuro primo cittadino, la sua competenza   amministrativa e la sua operosità per la progettazione del futuro migliore per San Nicandro.

Il Direttore