L’ultimo editoriale dell’anno forse dovrebbe fare un sunto di quanto successo negli ultimi 365 giorni dal punto di vista della politica locale e della vita di ogni giorno dei sannicandresi. Sarebbe un elenco di avvenimenti e di fatti che, comunque, ognuno ricorda ed ognuno li legge come vuole secondo la propria visione delle cose.
Civico 93 ha raccontato tutto quello che è accaduto cercando di informare sulla quotidianità della nostra cittadina. Ed allora è inutile ripetere e ripercorrere avvenimenti accaduti che dovrebbe essere compito di una eventuale conferenza di fine anno da parte dell’amministrazione comunale. Allora volgiamo lo sguardo al futuro, a quello che il 2020 potrebbe consegnare a tutti noi.
Le premesse per una iniziale rinascita di San Nicandro sembrano essere a portata di mano. Basta solo pensare ai contributi e finanziamenti che arriveranno sul territorio, a chiusure di contenziosi che potrebbero essere realtà a breve scadenza, ad acquisizioni di beni nella proprietà comunale. Sono punti di forza che, se ben gestiti, potrebbero essere startup per il futuro. Senz’altro ci sono delle sofferenze a cui bisogna far fronte come la restituzione delle somme per la copertura del dissesto finanziario dell’ente. Ma è bene evidenziare che, senza quella operazione, qualsiasi amministrazione futura avrebbe avuto ancora le mani legate per operazioni di cofinanziamenti e di sviluppo.
È evidente che altre possibilità ci sono ancora per una prospettiva favorevole del nostro territorio anche perché la Regione Puglia deve elargire ulteriori fondi prima delle prossime elezioni regionali e, quindi, basta solo intercettare ogni avviso dell’ente regione e accumulare risorse da spendere. Come si vede, il trend tendenzialmente sembra favorevole.
Ma tutto questo non basta in quanto occorre una politica pienamente condivisa dall’amministrazione comunale nella quale non ci siano contrapposizioni e litigiosità continua fra le forze in campo. Basta dare uno sguardo al governo centrale che viene criticato perché manca un collante che unisca i partiti della maggioranza. In piccolo, è quanto succede a San Nicandro ove ci sono delle divergenze strutturali che certamente impediscono la normale conduzione del governo cittadino.
Cosa fare allora? La domanda è semplice e la risposta è altrettanto facile. O derimere ogni tipo di controversia intellettuale e politica all’interno della maggioranza e mettere fine a continue divergenze per costruire un base solida e far fronte alle esigenze della cittadina, oppure (come chiedono anche le opposizioni al governo centrale) dare la parola agli elettori cercando di costruire un’alleanza non solo per vincere la partita, ma, soprattutto per governare una San Nicandro che abbisogna di un governo autorevole che programmi un futuro di ampio raggio culturale ed economico e, soprattutto, che ridia ai giovani la voglia di rimanere e lavorare.
Il Direttore