I Finanzieri del Comando Provinciale hanno eseguito, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, un sequestro di denaro contante a carico di A. C., residente a San Severo (FG), indagata per aver indebitamente percepito per alcuni mesi il beneficio della misura di sostegno del “reddito minimo di cittadinanza”.
In particolare, i militari della Guardia di Finanza di San Severo, nel corso di un controllo eseguito in città nel mese di maggio, finalizzato al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso, hanno scoperto presso un’attività di ristorazione n. 3 lavoratori “in nero”, cioè non assunti. Tra questi è stata individuata anche A. C., che, a seguito di approfondimenti investigativi, è risultata essere stata destinataria per alcuni mesi della misura di sostegno al reddito, erogata dall’INPS.
Nonostante il datore di lavoro avesse inoltrato all’INPS, pochi giorni dopo il controllo dei militari, la comunicazione di assunzione della lavoratrice, quest’ultima non ha provveduto, come avrebbe dovuto, a segnalare allo stesso Ente la variazione della propria posizione lavorativa, che le avrebbe invece comportato l’immediata decadenza/revoca del beneficio, perché priva dei requisiti previsti dalla legge.
L’interessata, pertanto, è stata denunciata dai finanzieri sia all’INPS, per la revoca immediata del beneficio alla lavoratrice non più dovuto, sia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia avendo, con il suo comportamento, violato la legge che ha introdotto nel 2019 il “reddito minimo di cittadinanza”; violazione punita, nei casi più gravi, come quello della signora A.C., con la reclusione da uno a tre anni.
L’Autorità giudiziaria, valutate tutte le circostanze accertate e riportate dalla Guardia di finanza di San Severo, ha ordinato il sequestro penale delle somme indebitamente percepite dalla indagata, a titolo di “reddito di cittadinanza”, perché ritenute profitto del reato, pertanto oggetto di confisca.
L’attività posta in essere testimonia la costante attenzione della Guardia di Finanza nel prevenire e reprimere comportamenti illeciti nel settore della spesa pubblica, che ha consentito di recuperare in Capitanata risorse pubbliche percepite fraudolentemente e sottratte ai cittadini onesti.