Sono tornato da uno dei miei tanti viaggi (forse troppi) e sento, come una scudisciata che colpisce il cuore e con dolore vero, che sono venuti a mancare insieme due amici miei e veri: Matteo Gioiosa, e Matteo La Torre. Ai due ero legato da affetti diversi ma parimenti solidi ed inattaccabili. Matteo Gioiosa “cimettaro” , uomo risoluto, illuminato e Direttore didattico (così leggo sul manifesto funebre). Per me è stato, invece, sempre l’amico che mi ha spronato nella vita, anche in “decisioni folli” che mi hanno cambiato la vita, come quella di candidarmi a sindaco, perché diceva che “non avevo interessi e potevo aiutare tanta gente e a far risorgere il paese”. Ci sarò riuscito? Non so! Ma questa è un’altra storia. Matteo era colui il quale ha sempre avuto idee geniali e produttive in ogni campo. Ricordo la prima pizzeria pubblica del nostro paese, “La Bussola”, le idee innovative nel mondo della scuola, l’amore viscerale nello svolgere il suo ruolo, verso gli alunni, la classe insegnante e personale A.T.A.; il suo senso dell’amore verso la scuola travalicava i confini dell’umano pensare. Amore che mise in pratica, unitamente al suo amore per la musica con ”la Festa della Scuola”. In quei giorni il paese si riempiva di tanti alunni e docenti provenienti da ogni parte d’ Italia e dell’Europa…a S. NICANDRO!! Effervescente ed oculato osservatore di ciò che succedeva in paese, tanto da creare un periodico intitolato “La Mia Città”, ma soprattutto fu un padre e marito esemplare con dei valori non negoziabili come la famiglia (accudì la moglie con esemplare amore fino alla fine), la musica ( diceva che se un giorno gli U.F.O. sarebbero scesi sulla terra il loro linguaggio sarebbe stato la matematica e la musica) e la religione cristiana( ultimo asilo fra le braccia di Dio e consolazione al suo dolore)! Che dire ancora? Dio se l’è ripreso dopo averci dato il piacere di averlo con noi e Matteo ha lasciato un’orma indelebile nella pietra della storia paesana come uomo, padre e professionista. Ciao Matteo e che Dio ti abbia in gloria, perché lo meriti…e ora che sei sicuramente in paradiso…guardati intorno e vedi cosa organizzare per tanti beati, senza farli più annoiare…per l’eternità!
L’altra precoce dipartita (a cui non mi so dare ancora pace) è quello che ha colpito Matteo La Torre e la sua famiglia. Amico che ho visto nascere, crescere e, purtroppo, anche morire! Certo la vita vissuta non si misura in base agli anni ma a ciò che ognuno di noi fa per il tempo dato a lui di vivere ma all’ orma che lascia sul pavimento della vita e della storia…e Matteo il tempo a lui concesso lo ha vissuto con onore ed intensamente! Matteo era come il vino buono. Un po effervescente in gioventù, fiero ma sempre altruista e generoso. Poi, uomo posato, eccellente professionista, padre e marito e, infine, prestato alla politica si impegnò, oltre ogni sua forza di volontà, per contribuire a veder risorgere il nostro paese. Ci sarà riuscito o no? Non ha importanza, però Matteo ci ha messo tutto sè stesso. Non voglio ricordare nulla del suo excursus politico, perché qualsiasi giudizio sarebbe di parte (ai posteri l’ardua sentenza) ma ho pregato e pianto lacrime amare quando seppi del suo male così in giovane età. Glielo dissi anche un giorno sul sagrato della chiesa madre in un giorno di festa e me lo abbracciai forte guardandolo in quei grandi occhi limpidi. Però ho pianto lacrime vere di commozione e felicità quando l’ho visto in carrozzella a Roma a manifestare per degli ideali in cui egli credeva! Lui che sapeva che le ore rimaste erano scandite dalla feroce clessidra del tempo tiranno e crudele, al posto di curarsi, di stare con i figli e la moglie…era lì in piazza a Roma a manifestare. Non importa per chi e per che cosa…Ma Matteo era lì, centellinando gli ultimi aneliti di una giovane vita che gli sfuggiva dal petto per dare un esempio a tanti altri che della politica locale e nazionale ne fanno un mercimonio ed uno sterile e vomitevole tornaconto…La perfezione non è di questo mondo…ma Matteo si impegnava a servire la gente e non a farsi servire da essa. Null’ altro caro ragazzo. Ciao Matteo e che Dio ti abbia in gloria, perché lo meriti…e ora che sei sicuramente in paradiso…guardati intorno e vedi cosa organizzare per servire i beati anche lì…e per l’eternità!
A questi due amici che piango con dolore dell’anima dedico delle frasi del mio amato Foscolo che danno il senso della caducità della nostra vita mortale ma sono frasi che, ad entrambi, daranno l’eternità nei nostri cuori e nei ricordi. Non lasciamoci prendere, noi vivi dal fare gesti eclatanti e poi…dopo tre giorni già pronti a dimenticare…penso che nessuno dei due lo avrebbe mai voluto. Cerchiamo, invece, tutti di ricordarli per sempre e per sempre nei nostri cuori e nella nostra mente con queste frasi di indelebile dolore e di ricordo perenne.“… non vive ei forse anche sotterra, quando gli sarà muta l’armonia del giorno, se può destarla con soavi cure nella mente dei suoi? Celeste è questa corrispondenza di amorosi sensi, celeste dote è negli umani, e spesso per lei si vive con l’amico estinto e l’estinto con noi…solo chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha dell’urna;” Ciao Matteo, Gioiosa e ciao Matteo La Torre…e se è vero, come è vero che Dio esiste…oggi voi due siete al suo cospetto e potrete guardarlo in faccia perché chi male non fa …paura non ha! Ciao amici miei.
Nino Marinacci.