Tra qualche settimana l’evento tradizionale di San Nicandro della Fiera di Ottobre, poi modificata in Fiera del Gargano ed ancora in Fiera d’ottobre del Gargano. È chiaro che di Gargano ce n’è ben poco in quanto manca la presenza dei tantissimi produttori garganico se non qualche sparuta rappresentanza.
Certo che l’idea che la fiera poteva essere luogo di incontro delle economie garganiche era un intento giusto ed importante, ma così non è stato e quindi l’evento diventa una tre giorni di svago per tutti.
Invece potrebbe essere veramente l’occasione di mettere a fuoco i problemi della economia di San Nicandro e di quella intera del Gargano anche con incontri e convegni sulle difficoltà della economia locale e la possibilità di fare sistema per superare i momenti di crisi in cui si rispecchia il territorio.
Giusto che ci sia la presenza delle associazioni in quanto esse sono il fulcro vitale del sistema paese ma occorre parlare dei settori che più interessano la comunità e cioè di agricoltura, che quest’anno è stata colpita da calamità naturale, di commercio, di turismo e di altro ancora che abbia come comune denominatore l’economia.
Spesso si dice che i convegni servono poco, tanto niente cambia. Invece l’assuefazione deve far posto alla speranza e alla concretezza delle cose. San Nicandro ha tanti problemi che vengono discussi dalla politica la quale, però, deve essere indirizzata verso un futuro. E chi può far questo se non l’apporto delle idee dei cittadini?
Quando si parla fiera sI intende un luogo di incontro tra domanda e offerta e quindi di economia locale. Allora perché non parlare di queste cose proprio in fiera? Perché non fare il punto sul turismo locale, sulle prospettive di futuro della comunità, di un laboratorio di idee per uno sviluppo collettivo e su problemi specifici che interessano i cittadini?
Insomma la fiera dovrebbe essere una occasione per crescere oltre ad un momento di svago collettivo.
Il Direttore