EDITORIALE DELLA DOMENICA. ASSOCIAZIONISMO, UNA RISORSA CHE FA LITIGARE

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I bisogni collettivi di una cittadina sono normalmente assolti dalla amministrazione comunale. Si parla di bisogni soprattutto essenziali che interessano il sociale mentre per altri tipi di bisogni diffusi l’ente pubblico si affida alle associazioni presenti sul territorio a secondo del loro fine istituzionale. Quasi sempre, sono le associazioni ad anticipare i bisogni dei cittadini e quindi svolgono un ruolo di supplenza che spetterebbe al pubblico ma che il volontariato continua a farsi carico nell’organizzazione. Una grandissima risorsa che consegna alle associazioni un grande valore contrattuale compensato, però, dai risultati delle tante iniziative messe in atto annualmente.

Purtroppo, a San Nicandro, questo mondo non riesce ancora a trovare una soluzione per una definizione chiara delle loro competenze anche perché in quasi tutti gli statuti sociali il fine è sempre quello della valorizzazione del territorio a parte quelle più specifiche come, per esempio, lo sport ed altro. Insomma tra le varie associazioni, fortunatamente non tutte, non c’è dialogo e si creano dissapori anche personali tra i vari componenti. L’ultimo caso di cronaca è quello delle due associazioni per la donazione del sangue e che riguarda uno scopo molto nobile. La festa patronale di quest’anno, invece, ha visto la partecipazione di più associazioni che hanno collaborato insieme portando ognuna le proprie esperienze e risorse per un risultato che è sotto gli occhi di tutti.

La strada da seguire è questa, un volontariato coordinato con la partecipazione dell’ente pubblico in una consulta che programmi già all’inizio di ogni anno tutti gli eventi anche per dare la possibilità di quantificare i contributi pubblici e prevederli in bilancio.

Forse ancora non ci si rende conto del forte potere contrattuale che possono avere le associazioni per il ruolo che svolgono. Si immagini, solo per un istante, che tutte le associazioni decidono di non fare nessuna attività. Cosa succederebbe? Un vuoto culturale assoluto. Proprio per questo il mondo associativo deve essere unito e presentarsi all’ente pubblico come un partner con cui dare un forte impulso alla quotidianità dei sannicandresi valorizzando il territorio con ogni forma di iniziativa. Ben vengano anche eventi spontanei non programmati ma il piano d’azione annuale del volontariato deve essere confezionato da tutti ed in cui tutti devono sentirsi coinvolti. Insomma non ci deve essere una associazione più importante di un’altra anche se l’affidamento può essere dato ad una sola di loro, in quanto tutti concorrono ad un unico obiettivo che è quello di una comunità più forte, più unità e più consapevole in una dimensione futura che possa incidere anche sulla economia della nostra cittadina.

Il Direttore