SERVIZI ANTICAPORALATO, SEQUESTRO DI VEICOLI E DENUNCIATO “CAPORALE”

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I Carabinieri della Compagnia di Lucera, nell’ambito di un vasto servizio “anticaporalato” disposto dal Comando Provinciale di Foggia, hanno svolto nei giorni scorsi diverse attività di polizia giudiziaria tese a reprimere l’annosa problematica del lavoro irregolare nei campi, anche attraverso numerosi controlli alla circolazione stradale, eseguiti prevalentemente in località rurali delle contrade Palmori, Vaccarella e San Giusto, che hanno consentito di sottoporre a sequestro svariati veicoli impiegati nel trasporto, in condizioni di estremo pericolo, di lavoratori stagionali.

In particolare, è stato denunciato per “caporalato” un 38enne della Guinea Bissau, sorpreso alla guida di un furgoncino “della morte” occupato da altri otto connazionali. Il veicolo, recante targhe bulgare, è risultato sprovvisto sia dell’assicurazione obbligatoria che della revisione periodica e, all’interno, era stato allestito con delle panche di legno, prive di qualsivoglia dispositivo di sicurezza. Il portellone laterale, addirittura, era stato saldato al resto della carrozzeria, impedendo così la via di fuga in caso di incidente, e condannando così a morte certa le persone trasportate.

Gli occupanti del mezzo sono stati quindi condotti presso il Comando di via San Domenico dove, una volta identificati, sono stati interrogati. Grazie alle dichiarazioni dei giovani lavoratori è stato possibile ricostruire in maniera minuziosa la condotta delittuosa tenuta dal “caporale”, che ne dovrà ora rispondere alla Giustizia.

Il 38enne è stato infatti denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, e sono ora in corso ulteriori verifiche tese ad individuare con certezza i fondi agricoli e i relativi proprietari.

L’Arma proseguirà tali servizi incessantemente su tutto il territorio provinciale, con la doppia finalità di contrastare lo sfruttamento del lavoro irregolare, e di dare maggiore sicurezza anche agli utenti della strada, per i quali gli a dir poco sgangherati mezzi ancora utilizzati da questi “moderni schiavisti” rappresentano un reale pericolo.