DAL GARGANO A PIAZZA S. PIETRO CON “GARGANO COAST TO COAST” VERSO LA TERRA SANTA “SULLE ORME DEL NAZARENO”

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Siamo stati in piazza S. Pietro a Roma, perché facemmo richiesta, come associazione “Gargano Coast to Coast”, di essere ricevuti dal Santo Padre, papa Francesco in occasione del nostro futuro viaggio-pellegrinaggio in Terra Santa 2020. Oserei dire che, al contrario del Leopardi che scriveva nell’ idillio “A Silvia” di un maggio tiepido, pieno di luce del sole che scaldava l’anima e il corpo e citava: “Era il maggio odoroso. E tu solevi così menare il giorno…”. 

Noi, invece, siamo arrivati a Roma all’ alba di mercoledì 15 maggio “in un anormale giorno di maggio romano freddo e piovoso”, come non ve ne erano stati di peggiori negli ultimi 170 anni a Roma. Temperatura sui 7 – 9 gradi, vento sottile e pungente e tanta, ma proprio tanta acqua insistente senza sosta e benedetta (almeno così dicono attualmente i nostri allevatori sul Gargano) su tutta la gente in una piazza spettacolare ed immensa. Pioggia che si conficcava, come lama sottile di Toledo, dappertutto, sotto la pelle, perfino nel midollo delle ossa! Però la cosa non sembrava essere fra i nostri timori, anche perché, come gruppo di “walkers” quando facciamo le nostre belle “passeggiate a mobilità lenta…ma veramente lenta” attraverso il nostro promontorio garganico, spesso, ci imbattiamo in mutamenti climatici e temporali non indifferenti, quindi, siamo un po abituati.

Egregio direttore, mentre ero sul sagrato della piazza vaticana ad aspettare che arrivasse, ancora tanta gente e il nostro papa pensavo al “mio Gargano”, alla mia gente, alle lotte che sono convinto di aver fatto e di continuare a fare, SENZA INTERESSE ALCUNO, ma solo per portare alla ribalta, ovunque possibile, il “mio Gargano” nel mondo.

Pensavo a le che, per primo, ha creduto nella nostra iniziativa fin dal lontano 18 luglio 2017, con un suo articolo. Iniziativa, questa dei nostri percorsi a piedi, da una costa del Gargano ad un’altra, che, anche grazie a lei e alla sua testata, ormai cresce e ci investe, sempre più, di una piccola notorietà che sta superando i confini della nostra grande provincia, delle Alpi, dell’oceano Atlantico e che contribuisce a far conoscere al mondo che non c’è solo il “Gargano balneare” rutilante, caotico e rumoroso ma parimenti incantevole ma c’è un “altro Gargano”. Un Gargano interno ancora silente, dove il vento ti parla sulle sue alture con i suoi sibili ed è un Gargano oasi di pace, non ancora esplorato del tutto con le sue masserie isolate e bianche di calce poste in cima a colli calvi, pietrosi ed assolati, sul fondo di valli amene o in boschi impenetrabili nelle quali vive ancora gente schietta e generosa; con il suo carsismo fatto di doline, grave e grotte; le sue torri aragonesi che, come Narciso alla fonte, si specchiano solinghe nel mare nostrum; i suoi legnosi trabucchi esposti a picco nel mare che ci ricordano ancora ataviche attività marinare; i suoi antichi eremi rupestri di cultura basiliana, posti a strapiombo di orridi burroni, dove passò la grande storia del monachesimo e quella degli eremiti che adoravano l’Arcangelo Michele, vivevano cibandosi di sole erbe, bevendo acqua durante il giorno e l’EUKRATION prima di addormentarsi in preghiera e in pace col mondo della piana sottostante; rocche abbandonate poste su cime ventose ed inaccessibili e monasteri imponenti che furono e sono ancora testimonianza di una fede che sfida i secoli; foreste nordiche fatte di cerrete e faggi che confinano, per un miracolo genetico, con gli agrumeti della marina rodiana; panorami mozzafiato di terre lontane, dall’alto dei nostri monti, che ti sconvolgono le cognizioni sulla distanza ragionata ed immaginata; ecc.

Ecco alcuni dei miei pensieri mentre aspettavo il papa in piazza S. Pietro nei confronti di un’idea bella e concreta e dei suoi aderenti che ci hanno creduto fin dal primo momento come il presidente Angelo, Gino e Angy, Antonio e il suo inseparabile bastone, Michele e Angela, Nazario e Anna, Enzo e Costanza, Graziana, Nazario e la piccola Rosy, Marisa, Annalucia, Pia, Daniele e Dina, Vittoria, Lucia e Luca, Michelino e Stefania, e tanti altri che, volta per volta, aderiscono dapprima con curiosità e poi, restano attratti ed affascinati, non tanto dall’ iniziativa, ma dai tanti tesori nascosti che questa montagna garganica offre, a sorpresa, al viandante di turno!!

Sto qui con tutti loro, compreso don Peppino D’anello, oggi, in piazza S. Pietro e li vedo infreddoliti (sono umani anche loro) ma i loro sguardi sono decisi, fieri, tutti sono contenti con i loro occhi che sprizzano gioia e sorridenti perché oggi, dal lontano Gargano, siamo qui in piazza S. Pietro al cospetto del mondo e il nome della nostra associazione, del nostro Gargano e del nostro paese saranno fatti dal papa dall’ alto dell’altare più famoso del mondo e la sua eco si stamperà per sempre nei nostri ricordi indelebili !!. Penso di come e perché tutto nacque, da come si è deciso il tutto, da dove si è partiti salendo pendii di questa montagna, camminando attraverso sentieri antichi della transumanza che attraversano valli e convalli, calpestando la sabbia delle marine, scendendo nei valloni e nella grotta santa dell’Arcangelo e degustando sempre, ad ogni sosta meridiana in cima ai nostri monti , pane, pomodori, caciocavallo e vino ma sempre con un’idea progettuale fissa:” FAR CONOSCERE AI TANTI NEL MONDO E AGLI STESSI GARGANICI CHE IL GARGANO E’ UN’ALTRA TERRA”. 

Il “mio Gargano” non è il monte che tanti mass media, quasi con cattiveria, portano alla ribalta solo in casi sporadici di atti malavitosi comuni ad ogni parte d’Italia e quasi mai per descriverne le sue vere bellezze naturalistiche, la sua storia fatta di fede grazie all’ arcangelo Michele e padre Pio, di storie di crociati templari, pellegrinaggi, emigrazioni, fortune insperate, grazie all’ing. Mattei, leggende di sirene, scazzamurridd, lupi mannari e fate, favole di Vungulicchij, mamma Minorca e soprusi verso la nostra gente che moriva di tutto. L’idea di fare questa associazione “Gargano Coast to Coast  ha avuto, fin dal concepimento, una motivazione precisa perché il Gargano e soprattutto quello interno, non può e non deve essere più una Cenerentola o una terra dimenticata e sconosciuta ai tanti.

Del Gargano non si può parlare solo per faide malavitose che non c’entrano niente con le circa 200.000 persone oneste e laboriose che vi risiedono, di incendi selvaggi, speculazione edilizia, sporcizia latente lungo le strade ed incuria verso un territorio bellissimo e benedetto da Dio ma abbandonato e dimenticato dagli uomini e da tutte le istituzioni demandate oltre che da un Ente Parco Nazionale del Gargano che non c’è e se c’è, spesso, si schiera contro i suoi cittadini residenti-resistenti. E anche noi garganici non siamo esenti da colpe, perché non amiamo abbastanza questa montagna sacra, del sole, della fede, del vento e del silenzio. Ecco perché abbiamo deciso di creare questa nostra associazione senza nessun fine di lucro e l’anno prossimo lo rifaremo portando il nome del “mio Gargano” anche nell’ edizione Terra Santa 2020. Le nostre passeggiate servono anche per far conoscere questo promontorio ai nostri figli affinché se ne innamorino e lottino per restare, nonostante ci sia la mancanza vera, da parte di tutti, di un “progetto Gargano”, perché in tutti questi anni nulla è stato fatto per farli restare, anzi, si è fatto di tutto per far diventare questo nostro Gargano una montagna di  paesi assonnati e assolati abitati, sempre più, da pensionati ed impiegati, togliendoci tanti servizi statali e, a volte, perfino, la dignità di popolo.

E oggi sono qui, in questa piazza santa, fra una moltitudine di gente, a pensare che noi, come Associazione “Gargano Coast to Coast”, stiamo facendo, forse, la nostra parte verso il nostro monte Gargano. Partiti nel 2017 dalle pietre di cime scarne, assolate, ed isolate e dopo aver percorso centinaia di km a piedi (il nostro problema è sempre di cercare un autista che guidi la Panda storica), siamo stati ospiti,  nel 2019, come abitanti del Gargano, del presidente del C.O.N.I. dott. Malagò, oggi lo siamo di papa Francesco in Vaticano, a breve lo saremo del Presidente della Repubblica e di altre istituzioni sovra territoriali e poi, nel 2020 saremo in Terra Santa dove porteremo il nome del Gargano oltre i confini del Paese Italia come hanno fatto già altri prima di noi e, forse, pure meglio di noi…Ma oggi siamo qui, venuti dal “mio Gargano” solitario, magico ed esoterico agli onori dell’altare dell’erede di Pietro in Roma, papa Francesco…Ecco cosa pensavo giorno 15 maggio in piazza S. Pietro in Roma, mentre la pioggia incessante ed inclemente cadeva su di noi ma NON CI BAGNAVA PERCHE’ DALL’ ALTARE PIU’ FAMOSO DEL MONDO E’ STATO SCANDITO IL NOME DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE “GARGANO COAST TO COAST”, DEL  MIO GARGANO E DEL NOSTRO PAESE!!

 Nino Marinacci