GIUSTI I SEI PUNTI INDICATI DAL SINDACO GUALANO AI “PALADINI DELLA LEGALITA’”, MA…

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Carissimo Direttore, ho avuto occasione di leggere le argomentazioni “politiche” del sindaco P.P. Gualano al ricorso presentato in questi giorni dai definiti “7 paladini della legalità” al Presidente della Repubblica. I tema surrettizio ad altre e ben note finalità è ripresentato dal “deficit strutturale di quote rose”, dopo il solerte rimpasto avvenuto nella Giunta Comunale. E che ha visto, solo qualche mese addietro, la revoca dei due assessori in quota a “Forza Italia” e la repentina surroga di soggetti diversi appartenenti all’opposizione. Ebbene, a questo proposito e sulle modalità in cui è avvenuto il rimpasto “pasticciato”  sono già intervenuto con più articoli, su questo ed altri temi che riguardano nello specifico le reiterate violazione della legalità in Comune  e sull’ASP Zaccagnino, spesso generata  da profuse  forme  di congenita “miopia”, ovverossia usando un termine più soft “autoreferenzialità” diffuse forme di malattia “senile oculare: la presbiopia”, per usare lo stesso termine adoperato dal sindaco Gualano, presente però anche   nei soggetti che dovevano essere portatori e “garanti” negli anni dell’innovazione, della trasparenza e della legalità in Comune. E che sottovalutando sin dall’inizio (e di volta in volta) la portata effettiva delle problematiche presenti da anni e denunciate sistematicamente all’opinione pubblica, hanno fatto solo   “vittime” dell’operato scellerato di loro stessi. Con ciò, facendo sì, che una cordata di vari soggetti impreparati, dequalificati e dequalificanti l’azione amministrativa nel tempo e sotto sigle di partiti  abbandonati  e di nuovi ritrovati,  si trovano  oggi  “rigenerati” dalla politica ad amministrare “ex post” e direttamente, proprio lo stato di dissesto economico del Comune per oltre ai 20 milioni di euro, come   rappresentato dal Sindaco Gualano nella nota giustificativa  pubblicata in data 24.01.2016. Il cui importo  “enorme “ per un comune di circa 15 mila abitanti, andrebbe riaggiornato dalle reiterate variazioni di bilancio 2015 in diretta dipendenza dell’ulteriore riconoscimento di “debitoria fuori bilancio “ procurata  da diverse sentenze dei Tribunali aditi. E’ del tutto evidente che, l’insorta diatriba  “politica”, dequalifica tutti i soggetti coinvolti a diverse titolo, in assenza di ricercate diverse soluzioni amministrative, con  argomentazioni deplorevoli che non giustificano certamente il ricorso alla Procura della Repubblica,  attraverso l’anonimato. Per quanto invece allo stato strutturale degli impianti e dei “servizi” (pubblica illuminazione,  uso dei sistemi di raccolta e smaltimento rifiuti,  trasporti urbani, manutenzioni strade e reti di metanizzazione, ecc., ecc. ecc.), non è possibile assistere passivamente al reale stato di abbandono del  patrimonio comunale, sotto gli occhi del più profano, in  assenza di  programmazioni  finalizzate per tempo   alla ricerca di finanziamenti ed  all’adeguamento normativo e  di “messa in sicurezza”, purtroppo  affidato con i soliti Decreti Sindacali, saltuariamente ed a rotazione repentina  di consensi,   proprio a quei soggetti interni ed esterni, che da questo sistema di fare politica “senza controlli” degli Organi preposti giuridicamente,  ne hanno tratto nel  tempo e nell’illegalità, i maggiori benefici professionali ed economici.  I sei punti elencati denunciati dal Sindaco Gualano, in risposta ai  “ 7 paladini della legalità”, sono  senz’altro   giusti e comunque “limitativi” anche delle responsabilità politiche e personali su problematiche finora trovate giacenti, in questi due e passa anni di amministrazione del Comune e di controllo sull’ASP Zaccagnino, che non sembrerebbero aver portato ad alcuna minima inversione di tendenza, per  riqualificare  compiutamente l’azione  amministrativa,  attraverso forme che  garantissero la trasparenza,  la legalità e la lotta alla “corruzione – mala amministrazione ”. Pur riconoscendogli il coraggio  recentemente prestato nel denunciare all’opinione pubblica responsabilità, su situazioni pregresse e nel  revocare “d’ufficio o in autotutela” strani organizzati appalti di lavori e di  servizi, generanti di per sé un ulteriore “danno erariale” all’Ente e notevoli disservizi incidenti notevolmente sulla sicurezza e sulla qualità della vita percepibile. La strada scelta dalla  politica, attraverso un “noto segugio” (???),  di scontro aperto  e diretto su queste tematiche oltre all’avio di indagini da parte delle Procure competenti, porterà ben presto alle elezioni ed allo sfascio totale di quello che resta, nella maniera più sbagliata che  “politicamente” ci sia per fare future ed improvvisate aggregazioni in assenza di programmi condivisi e che non possono prescindere dalla  cultura  e dai processi  innovativi di “buona amministrazione ”.

Tanto   è  per  fare   informazione.

G. B. Della Torre

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