Si dice, ed è la verità, che la politica può tutto, può risolvere situazioni impensabili, può mediare su problemi difficili e, soprattutto, può dare una grande mano al suo territorio dal punto di vista economico e culturale. Se questo è vero, e lo è, come mai a San Nicandro ancora è in piedi una situazione strana che complica l’andamento amministrativo della sua comunità? Continuare a rimandare è come non risolvere i problemi e tutto si complica ogni giorno di più.
Con il rimescolamento degli incarichi assessorili doveva chiudersi il cerchio e cominciare a dare una svolta politica seria. Invece no. Due componenti della maggioranza non hanno affatto avallato l’operato del sindaco insieme all’altro esponente che invita il sindaco, in ultima istanza, a ritornare al voto.
E allora cosa è servito rimescolare le carte in giunta se poi la situazione non si è affatto stabilizzata? E’ come se non si volesse affrontare di petto una situazione che si va sempre più complicando e pensare che tutto possa assestarsi automaticamente. Non è affatto così. E allora che fare?
Dopo otto mesi di governo cittadino tutto doveva procedere con la normalità quotidiana di ogni amministrazione ed invece si assiste a continui litigi e battibecchi. Ma si è mai fatto il punto della situazione? Sono state messe sul tavolo le richieste di tutti i partiti? Ci sono state mediazioni per raggiungere una situazione onorevole per tutti?
Se tutto questo è stato fatto e non sono stati raggiunti i risultati attesi perché non prendere cognizione che forse l’alleanza è un po’ difficile da contenere a causa della eterogeneità dei componenti e delle richieste? Il sindaco che ruolo ha svolto in questi otto mesi? Ha fatto o ha lasciato fare? Questi sono i classici casi in cui la situazione di tutto spetta solo al primo cittadino ed è quella delle sue dimissioni temporanei (i fatidici venti giorni) imponendo alla sua compagine amministrativa delle soluzioni precise. Se tale situazione sono condivise si va avanti altrimenti è meglio fermarsi un attimo e pensare anche a soluzioni estreme. Questa strada, anche se dolorosa, che dovrebbe percorrere il sindaco sembra l’unica perseguibile perchè quei venti giorni faranno sicuramente riflettere tutti e quindi o si definisce in maniera ultimativa tutta la situazione oppure si consegna il mandato ai cittadini.
Il Direttore