A conclusione dell’annata agraria 2017/2018, con la definizione della vendita del grano duro e dell’orzo prodotti sui terreni coltivati direttamente dalla ASP Zaccagnino, può essere tracciato un sintetico bilancio dell’attività colturale cerealicola condotta in proprio dall’azienda.
Sono subito evidenti i primi effetti positivi della scelta di aderire ai contratti di filiera per il grano duro e per l’orzo, che hanno permesso di “spuntare” prezzi di vendita superiori a quelli di mercato (che, come avveniva nelle precedenti annate agrarie, si determinavano con riferimento alle mercuriali della Camera di Commercio).
Per il grano duro, a fronte di un prezzo medio nel periodo giugno/dicembre 2018 di €. 20,28 al quintale (che si sarebbe ottenuto applicando le quotazioni della CCIAA di Foggia alle quantità e qualità di grano effettivamente prodotte dall’ASP), grazie al contratto di filiera sottoscritto con la Molino Casillo SpA, è stato possibile vendere la produzione dell’annata agraria 2017/2018 al prezzo medio di €.25,00 per quintale. La filiera, quindi, ha consentito di avere un rendimento ben superiore, ponendo il grano duro della Zaccagnino al riparo dalle oscillazioni del mercato; la convenienza dell’adesione alla filiera diventa ancor più evidente guardando alla flessione del quantitativo totale di grano altamente proteico derivata dal particolare andamento meteorologico dell’annata: in altre parole, il contratto di filiera ha limitato gli effetti negativi che si sarebbero avuti nella scorsa annata agraria per via dell’andamento stagionale (soprattutto la piovosità del mese di giugno) e dei mercati del grano; non a caso per l’intero secondo semestre 2018 è rimasto addirittura non quotato su Foggia il grano duro “buono mercantile” e “mercantile”, con quotazioni riferite solo al grano duro “fino” ed al grano duro “slavato” (e quest’ultimo in tre diverse classi di peso specifico).
Passando alla produzione di orzo, l’accordo di filiera “orzo da birra” 100% italiano con la Cooperativa Agricola fra Coltivatori di Apricena, ha consentito di vendere la produzione dell’annata agraria 2017/2018 al prezzo medio di €.17,02 rispetto al prezzo medio nel periodo giugno/dicembre 2018 di €. 15,50 al quintale che sarebbe derivato applicando le quotazioni della CCIAA di Foggia. Anche in questo caso, quindi, l’adesione alla filiera ha salvaguardato la produzione dell’ASP dalle oscillazioni dei prezzi di mercato, con un rendimento economico ben superiore alle decorse annate agrarie.
Questi risultati positivi seguono le tappe di un percorso strategico nella direzione aziendale, non privo di difficoltà e non esente da critiche a volte anche marcate, ma che si sono rivelate infondate.
Il Consiglio di Amministrazione della Zaccagnino operò, ad aprile 2018, una scelta importante per la conduzione dei terreni coltivati a cereali, adottando l’indirizzo di destinare la produzione di grano duro alle filiere “grano duro italiano 100%” (delibera C.d.A. n.9/2018); in attuazione di questo indirizzo strategico, venne poi stipulato il successivo 15 maggio, presso la Presidenza della Regione Puglia, un protocollo di intesa tra la ASP in veste di azienda produttrice, la Regione Puglia per la funzione di vigilanza sulle ASP, la Coldiretti pugliese per l’assistenza contrattualistica e la Molino Casillo SpA, acquirente del grano destinato alla filiera.
Nell’intesa stipulata, relativa all’inserimento in filiera “grano duro 100% italiano” del grano in produzione su circa Ha. 600 di terreni di proprietà dell’ASP Zaccagnino, per ciascuna delle annate agrarie 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020, venne anche prevista la espressa possibilità di ampliare l’applicazione dell’intesa, oltre che ad altre ASP di Puglia, ad altre filiere di prodotti agricoli da tutelare e valorizzare, a partire da altri cereali come l’orzo, già inseriti nei piani colturali dell’ASP Zaccagnino o da inserire, al fine di migliorarela redditività del patrimonio fondiario pubblico e valorizzare i prodotti agricoli “made in Puglia”.
È stato così possibile inserire la produzione della Zaccagnino nelle due filiere 100% prodotti italiani del grano duro e dell’orzo da birra, con i risultati davvero incoraggianti sopra ricordati: l’esperimento fortemente voluto dall’ASP, coraggiosamente sostenuto dalla Presidenza della Regione Puglia, facilitato dalla Coldiretti della Puglia e foggiana, e soprattutto per la convinta adesione della Molino Casillo SpA di Corato, ha fatto conseguire i risultati sperati, ottenuti anche nell’accordo con la Cooperativa fra Coltivatori di Apricena per la produzione di orzo. Si è avuta l’attesa risposta positiva da uno strumento – il contratto di filiera – che si è rivelato effettivamente idoneo a superare i problemi delle fluttuazioni di mercato: grazie al prezzo minimo per la produzione di qualità (nel rispetto dei parametri di peso specifico e contenuto proteico) e la definizione del ritiro di quantitativi di prodotto già concordati, viene attutito l’impatto del continuo abbassamento dei prezzi e ci si pone al riparo dalle manovre di mercato, nelle quali i produttori di cereali mai hanno rivestito un ruolo veramente incisivo.
“La strada è quindi segnata, e bisogna percorrerla con maggiore determinazione” – tiene a sottolineare la Presidente avv. Patrizia Lusi – “per consentire un rendimento della gestione agricola dell’ASP idoneo a migliorare la redditività dei terreni e poter contare, quindi, su risorse più consistenti ed erogare quei servizi assistenziali che costituiscono il fine ultimo dell’attività dell’Azienda e la realizzazione delle volontà del fondatore dott. Vincenzo Zaccagnino”.